“Per la Città di San Severino verrà emanata un’Ordinanza speciale che terrà conto di proposte e contenuti del Programma straordinario di ricostruzione, ma posso assicurare fin d’ora che le richieste per la Casa di riposo Lazzarelli saranno esaudite perché le necessità delle fasce deboli devono avere la precedenza su tutto”.
La prima apertura ufficiale ai contenuti del Psr, presentato pubblicamente dall’Amministrazione comunale settempedana durante un incontro ospitato al Feronia, è arrivata direttamente dal Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Giovanni Legnini.
Sul palco insieme al sindaco Rosa Piermattei, al subcommissario straordinario, Gianluca Loffredo, e al direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche, Stefano Babini, Legnini ha parlato del “cambiamento” in atto e di una “nuova fase nella ricostruzione” nelle zone del centro Italia colpite dalle scosse di terremoto.
“Con i Psr e l’Ordinanza 107 abbiamo eliminato gli ostacoli che si sovrapponevano all’avanzamento della ricostruzione – ha tenuto a sottolineare il Commissario, complimentandosi con Amministrazione e tecnici per il lavoro fatto – e quello di San Severino è uno dei pochi Comuni dove il Programma straordinario di ricostruzione è stato fatto in casa. Quella che al momento è una proposta costituirà comunque la base per l’Ordinanza speciale in deroga che arriverà. Ci muoveremo insieme tra ufficio del Commissario, Comune e Usr anche perché San Severino, proprio per la sua rapidità, si colloca nel gruppo di testa dei centri dove la ricostruzione privata sta andando avanti speditamente”.
A ricordare le tante “ferite” del sisma, elencando gli interventi previsti nel Psr, è stato il sindaco Piermattei: “Siamo uno dei Comuni maggiormente danneggiati dal sisma con 1.113 edifici inagibili in totale, di cui 417 con scheda Aedes B, 80 con la C e 616 con la E. Al 30 giugno scorso contavamo 744 edifici per i quali era stato approvato il progetto di ricostruzione, con 113 milioni già stanziati dal Governo. Dal 67% di richieste presentate siamo passati all’attuale percentuale del 75%. Con il Psr puntiamo ad ottenere ulteriori fondi per opere su edifici di proprietà comunale ed infrastrutture che riteniamo di importanza prioritaria”.
Sei le priorità presentate nel Programma, che potrà comunque essere integrato anche in corso d’opera: la Casa di riposo, con una richiesta di finanziamento di 6 milioni 500mila euro; l’asilo nido di via Talpa con lavori previsti per 3milioni e 800mila euro; la palestra ex Gil per opere di recupero pari a un milione e 750 mila euro; l’ex Cinema Italia, con lavori per un milione e 432 mila euro; Il Duomo antico e la chiesa di San Severino Vescovo per 8 milioni e 300 mila euro; e infine, per 7 milioni e 150 mila euro, il complesso del santuario del Glorioso.
A queste indicazioni nel Psr si aggiungono i tanti interventi per la viabilità: “D’accordo con il Comune di Tolentino e con il progetto della Quadrilatero, auspichiamo adeguate connessioni con la 502 Cingolana e con la Pedemontana, due collegamenti tra l’intervalliva e la 361 che miglioreranno i collegamenti tra i luoghi del sisma”, ha rimarcato poi il sindaco Piermattei.
Ci sono quindi gli interventi alla rete dei sottoservizi danneggiati nei rioni Mazzini, Uvaiolo e Settempeda. In questo caso si tratterà di rifare la rete idrica dell’acquedotto pubblico e le fognature, la rete del gas e quella dell’illuminazione pubblica, oltre a tutte le strade.
Rassicurazioni per il finanziamento delle opere pubbliche inserite nel Psr di San Severino sono giunte anche dal subcommissario Loffredo: “Il modello studiato è un nuovo modello di fare Pubblica amministrazione che tiene conto non solo del confronto con il pubblico ma anche col privato. Questo modello consente di valutare ogni rischio e di andare ad operare con rapidità ed efficacia”.
Dal canto suo il direttore dell’Usr regionale, Stefano Babini, si è dichiarato molto soddisfatto: “Dopo cinque anni di sofferenze – ha detto dal palco del Feronia – ci si sta muovendo in un clima di fiducia. Obiettivo della ricostruzione resta quello di ricostruire le cose e non fermarsi a confrontare le carte. Grazie ai Programmi speciali di ricostruzione si può ragionare seriamente sulle priorità e sulle vere necessità dei territori”.