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Il Palio e gli armigeri
Il Palio e gli armigeri

Il corteo storico avrà un titolo: “Ripartiamo dalle macerie”

Più che la terra, più che le case, un terremoto scuote le abitudini. Le scuote; ma le congela, anche. È la stranezza di questo fenomeno, che il movimento lo ha nel nome – terre-moto – ma ferma il tempo e immobilizza le cose. La quotidianità aspetta, il fiato sospeso, per un po’. Spesso per molto. Finché, un giorno, non succede qualcosa: una cosa piccola, che però fa la differenza. Come ricominciare a dormire nel proprio letto, chi può, quando fino al giorno prima la sola idea spaventava. La vita dopo un terremoto è fatta di piccole (ri)conquiste. Ogni tradizione salvata, ogni abitudine ripresa, è come un mattone poggiato a terra.
Per questo i volontari del Palio dei Castelli hanno ritenuto necessario rinnovare l’appuntamento con la festa, nonostante le difficoltà organizzative post-sisma. Con qualche inevitabile differenza, ma con la precisa volontà di tornare a vivere la città dopo la stasi del terremoto.
Una cosa rimarrà immutata, ed è il luogo di partenza del Corteo storico. Tradizionalmente, la sfilata inizia dal campo sportivo. Proprio di fronte all’Itis, avremmo detto l’anno scorso. Il direttivo del Palio si è posto il problema, ora che l’Itis non c’è più: sarà appropriato? Sarà pericoloso? Ma alla fine, all’unanimità, i membri del consiglio hanno deciso che proprio da lì bisognava ripartire. Un gesto simbolico di speranza.
Il Corteo di quest’anno avrà perciò un titolo, per la prima volta nella storia settempedana: “Ripartiamo dalle macerie”. Il percorso rimarrà immutato. Attraverserà le strade del centro storico per approdare in Piazza del Popolo, come ogni anno. Ecco l’appello lanciato dai volontari del Palio dei Castelli: «Quest’anno abbiamo bisogno di voi, ci serve tutto l’aiuto che potete darci. Cosa potete fare? È semplice: partecipate. Divertitevi, uscite, ricordatevi com’è bella San Severino quando è viva e vivace e ha voglia di festeggiare. Unitevi a noi per fare un po’ di festa al nostro paese. Perché se lo merita, e perché ne ha davvero bisogno. Il Palio dei Castelli è una grande festa, ma a far grande una festa sono i partecipanti. Così come a fare un paese non sono le case – le case crollano – ma le persone». Buon Palio dei Castelli 2017. E che la festa cominci!

Alessandra Rossi

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