“La scuola è il nostro futuro, i nostri ragazzi sono il nostro futuro. Vogliamo una scuola nuova e ora dobbiamo muoverci e lottare per averla. Siamo già in ritardo”. Il sindaco Rosa Piermattei attende all’ingresso dell’Istituto “Padre Tacchi Venturi” il suono della prima campanella dopo l’interruzione delle lezioni a causa del terremoto. “E’ un lento e graduale ritorno alla normalità la cui importanza va sottolineata ed è per questo che sono qui”, dice a qualche genitore che l’avvicina per salutarla e ringraziarla dell’impegno speso in questi giorni. Le scosse non hanno fermato il sindaco che nel piazzale del Comprensivo, prima di correre alla scuola di Cesolo, saluta le divise della Polizia municipale e dell’Associazione nazionale Carabinieri. Oggi sono qui anche loro per il ritorno dei tanti alunni settempedani nelle scuole di proprietà del Comune. Svolgono servizio di viabilità e danno sicurezza a chi è alle prese con un nuovo “primo giorno”.
Gli alunni della scuola elementare “Alessandro Luzio” hanno ripreso le lezioni, organizzate al momento con i doppi turni, nelle aule messe a disposizione all’interno dell’Istituto comprensivo “Padre Tacchi Venturi” sia nella sede centrale che nel plesso di Cesolo.
Per giorni il sindaco Piermattei ha lavorato, insieme a tutta l’Amministrazione e ai dirigenti scolastici, per trovare una soluzione al problema scuola. Il Comune ha anche rinunciato ai moduli che avrebbero dovuto accogliere gli uffici dell’ente, visto che il Municipio è stato dichiarato in parte non utilizzabile, proprio per alleviare i disagi degli alunni alle prese con i doppi turni. “Dov’è i Ministero dell’Istruzione e dove sono le istituzioni?”, continua a chiedersi il sindaco: “La scuola dobbiamo costruirla noi con le nostre forze. Se le istituzioni non interverranno velocemente ricostruiremo anche le nostre case. Sono passati giorni e giorni. Abbiamo sentito promesse e parole. E’ ora di vedere anche i fatti”.
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