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Ecco un angolo di Elcito sabato sera (foto di Luca Mengoni)
Ecco un angolo di Elcito sabato sera (foto di Luca Mengoni)

Che bella Elcito fra “luci e ombre dell’era di mezzo”…

Si sono concluse con successo le Feste medievali di quest’anno, ambientate per la prima volta nel borgo di Elcito. Una scelta, voluta fortemente dal consiglio direttivo del Palio dei Castelli, che sembra aver messo tutti d’accordo: l’affluenza è stata notevole, con un picco di cinquemila persone raggiunto nella sola serata di sabato. Le navette gratuite hanno fatto continuamente la spola dal parcheggio allestito all’Abbazia di Valfucina, continuando a portare visitatori fino a tarda notte: visitatori che venivano un po’ da tutte le Marche, anche dalle province di Pesaro e Ancona. «Mi dispiace solo che gli altri anziani del posto non ci siano più – ha raccontato una signora di Elcito a un membro del Palio dei Castelli – , avrebbero amato vedere il loro paese così vivo. Mi avete fatta emozionare». Hanno partecipato attivamente tutti i gruppi del Palio: arcieri e balestrieri avevano ciascuno il proprio campo in cui far cimentare i turisti nell’arte del tiro; i tamburini hanno provveduto ad ampliare l’offerta culinaria con un angolo dedicato agli arrosticini; la Compagnia Grifone della Scala ha animato il borgo con scenette, spettacoli e le coloratissime tende dell’accampamento militare. Presente anche la consueta taverna (a cui hanno lavorato attivamente molti volontari), un ulteriore punto di ristoro a cura degli amici di Gagliole, i dolci sfornati dalle donne di Colleluce e la birra artigianale marchigiana di MC77. La festa non si concentrava solo nella piazza principale: una suggestiva Via dei Mestieri, illuminata dalla luce di centinaia di candele, è stata allestita nella parte più bassa del paese, mentre altre botteghe hanno trovato una cornice d’eccezione nelle case di Elcito. Un regalo che i proprietari delle abitazioni hanno fatto alle Feste medievali, rendendo la bellezza del borgo la vera protagonista di quest’evento. A movimentare le serate con spettacoli itineranti c’erano due gruppi di suonatori (gli Errabundi Musici e i Jubal), i Nadari Giullari, i “focolieri” Faunus ab Inferi, i mimi “Teatro dei Burattini” e gli attori della Compagnia de lo Santo Macinello, assieme ai bellissimi rapaci dei falconieri Strixfalcon. La pioggia ha purtroppo interrotto la manifestazione nel primo pomeriggio di domenica, ma i membri dell’Associazione Palio sono decisamente soddisfatti di questa prima edizione di “Elcito: luci e ombre dell’era di mezzo”. Membri che, ci tengono a ricordarlo, sono volontari e lavorano senza scopo di lucro. «Il nostro motto – ha scritto il Presidente Graziella Sparvoli – è “Se credi in qualcosa di buono fallo (e noi crediamo di averlo fatto), se credi in qualcosa di vero dillo (e noi lo abbiamo detto e raccontato), se credi in qualcosa di giusto difendilo (e noi ci crediamo e lo abbiamo difeso)”. Grazie a tutti».

Alessandra Rossi

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