Cosa farà, se eletta, per l’ospedale Bartolomeo Eustachio?
“Siamo amareggiati e feriti per aver dovuto accettare questo recente “strappo” di servizi eccellenti, Punto nascite e Pediatria. Siamo consapevoli che le norme nazionali prevedono come condizione necessaria per il mantenimento di un Punto nascite la presenza anche di un centro di rianimazione neo-natale (presente a Macerata, Jesi e Ancona). L’assenza di questo servizio e il numero relativamente basso di nascite hanno portato alla sua necessaria chiusura e del dipartimento pediatrico. Dall’accordo scritto (non una delibera) tra sindaco uscente Martini e il presidente della Regione Ceriscioli è indicata una possibile e decorosa identità futura del nostro ospedale, ma mancano i tempi di implementazione. Noi crediamo che il servizio di ambulatorio pediatrico dovrebbe essere arricchito oltre le 18 ore, ma pensiamo che questo rappresenti una falsa sicurezza perché comunque manca il rianimatore. La soluzione che proponiamo è di attivare un servizio di ambulanza medicalizzata come impianto stabile dell’ospedale di San Severino.
Oggi l’autoambulanza esce dall’ospedale di San Severino con il solo infermiere: la presenza di un medico, invece, garantirebbe sia un intervento immediato, sia l’autorità di portare il paziente all’ospedale più competente per il bisogno specifico. Questo servizio, ovviamente, risolve il problema di tutte le urgenze, non solo quelle dei bambini. Le attrezzature per questo servizio già esistono, occorre solo riorganizzare il personale medico con alcune unità in più”.
La bretella viaria San Severino-Tolentino rimarrà un fantasma per altri decenni o si potrà sperare in una strada a scorrimento veloce che colleghi i due centri?
“Come tutti sanno, la nostra viabilità ci penalizza e penalizza anche tutta l’alta valle del Potenza, che abbiamo intenzione di rafforzare nell’Unione dei Comuni. Noi crediamo fermamente nella necessità di creare un collegamento efficiente con il tratto viario Civitanova-Foligno (quindi San Severino-Tolentino). Sappiamo che l’amministrazione uscente della Provincia e altri enti preposti evidenziano molte perplessità, ma noi non demorderemo e lotteremo con la cittadinanza di tutta l’Unione del Comuni dell’alta valle del Potenza, più il Comune di Tolentino, per vedere l’approvazione da parte del Governo centrale di un progetto che risolva il problema della viabilità troppo limitata e limitante per l’intera vallata. A breve termine, comunque, ci adopereremo per sbloccare i fondi fermi in Provincia per il Patto di stabilità, con i quali faremo un immediato intervento per migliorare le condizioni del tratto esistente. Tengo a precisare che questa miglioria non sostituirà, per noi, la necessità di creare la “bretella”, ma costituisce solo un intervento ponte tra la situazione attuale e quella risolutiva”.
È favorevole all’eventuale realizzazione di un inceneritore in luogo del cementificio Sacci di Castelraimondo?
“L’ex cementificio ci ha già inquinato per tanti anni, questa probabilmente è stata una delle cause dell’aumento di mortalità per tumore nel nostro territorio. Oggi, finalmente, questo problema è stato superato con la chiusura dello stabilimento. Di recente sembra che il Tribunale del fallimento di Roma abbia concesso il proprio benestare all’acquisizione della Sacci da parte di un nuovo gruppo. Ora, però, dobbiamo lottare e far sì che San Severino si sieda al tavolo di lavoro congiunto per contrastare ogni possibile inquinamento dell’aria che respiriamo. Noi siamo l’unica lista che intende aderire al Patto dei sindaci sottoscritto con la Comunità europea. Sono già in Rete 6.700 Comuni circa in tutta Europa, localmente Pollenza, Macerata, Urbisaglia, Cingoli e tutti i Comuni dell’Unione dei Monti Azzurri. Lo scopo è quello di sviluppare un piano d’azione che migliori tutti gli aspetti climatici, inclusa eliminazione dell’inquinamento. La volontà di unirci a questa Rete di Comuni virtuosi è un chiaro e assoluto NO alla trasformazione del cementificio in inceneritore. La questione dei rifiuti deve essere affrontata con l’educazione della popolazione che deve migliorare ancora di più la separazione alla fonte e la riduzione della quantità di rifiuti. Tutto ciò va controllato con attenzione da parte dell’Amministrazione comunale e coloro che non seguono le regole condivise saranno sanzionati. Condividiamo lo spirito del movimento “Strategie rifiuti zero”, anche noi siamo proiettati verso sistemi sempre più efficienti e alternativi per risolvere i problemi dei rifiuti e vediamo l’inceneritore come una soluzione ormai superata”.
Qual è il punto di forza del suo programma?
“Il nostro punto di forza è e sarà quello di essere liberi da ogni condizionamento e, quindi, di essere in grado di agire nel completo interesse di San Severino e del suo territorio. Vorrei sottolineare e ricordare che noi siamo la lista del cambiamento, dello snellimento e della partecipazione della comunità alle attività dell’Amministrazione comunale”.
Che cosa mette in cima alla lista delle cose da fare nei primi 100 giorni di amministrazione se verrà eletta?
“Nei primi 100 giorni del mandato la nostra priorità sarà il lavoro, in particolare per l’occupazione giovanile e lo sviluppo delle imprese, e ciò avverrà riorganizzando la macchina amministrativa; individuando una figura per ricercare bandi e finanziamenti europei. E ancora: il nostro intervento prioritario riguarderà la sanità, perché il diritto alla salute dei cittadini è di primaria importanza; basta ai tagli dei servizi sanitari del nostro ospedale, bensì provvederemo a tagliare i costi della politica: le istituzioni devono dare il buon esempio ai cittadini riducendo le spese inutili. Daremo importanza anche all’arte e al turismo: San Severino è una città d’arte, l’offerta culturale sarà abbinata alla promozione turistica, valorizzando in rete in modo manageriale le tante ricchezze presenti sul territorio. Provvederemo, altresì, a un piano organico per la manutenzione delle strade cittadine e delle frazioni. Infine, creeremo una Consulta dello sport, un tavolo permanente di confronto con le società sportive locali, per affrontare sia i problemi che per concordare un progetto di sviluppo che porti all’incremento della pratica sportiva da parte dei ragazzi di ogni età”.
Come giudica la presenza di 6 liste cittadine per il voto del 5 giugno?
“Incominciamo dagli aspetti negativi: qualunque sarà la lista vincitrice, questa vittoria, molto probabilmente, risulterà per pochi voti di differenza, quindi designati da una percentuale non altissima dei votanti. Poi, le sei liste che corrispondono a 96 (i 6 candidati sindaci inclusi, considerando che una lista presenta 14 candidati consiglieri e una 12) persone candidate, rapportate al piccolo numero di votanti (circa 8.000) crea una condizione per la quale la scelta del candidato può essere influenzata da altri fattori, quali, amicizie, parentele… Leciti ma non basati solo su una serena valutazione di merito. Gli aspetti positivi. La ricchezza del numero di liste può essere letta come una rinnovata coscienza politica cittadina, come volontà di esprimere la propria opinione al punto di mettersi in gioco. Siamo convinti che ogni candidato voglia apportare tutte le possibili migliorie di cui ha bisogno San Severino, siamo tutti a conoscenza delle difficili problematiche che sono presenti in questa nostra magnifica città, pur piccola ma importante nel territorio della valle del Potenza. La differenza tra noi e tutti gli altri è l’approccio metodologico – il metodo di approccio alla “cosa pubblica” – che può essere riassunto in alcune parole chiave: trasparenza, partecipazione, gestione manageriale, impegno, comunicazione, innovazione”.