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La sala del "San Paolo" gremita di persone per il confronto a 6 durante la scorsa campagna elettorale
La sala del "San Paolo" gremita di persone per il confronto a 6 durante la scorsa campagna elettorale

San Paolo gremito per il 2° round, arriva pure il Vescovo

E due! I sei candidati sindaco di San Severino hanno di nuovo incrociato i guantoni, a distanza di appena 24 ore dall’incontro d’esordio “tutti contro tutti” del Bar Centrale, stavolta in uno scenario aperto al pubblico, il mitico Cinema San Paolo. Nella serata di mercoledì 25 maggio sembrava di essere tornati agli anni d’oro della sala cinematografica più amata dai concittadini. Un esercito di persone come si è visto in occasione della seconda sfida all’americana è da record. Roba da “polverone” western anni ’70, roba tosta. Le auto, complice anche il fatto che i più si sono dimenticati del parcheggio interno attiguo alla sala cinematografica, sono spuntate fin dalla via d’accesso dell’arteria che conduce al quartiere dell’omonimo cinema. Non ci si poteva perdere il secondo round di un match che però, grazie anche all’intervento pacificatore del co-moderatore don Aldo Romagnoli, non è vissuto sulle code al peperoncino di quello d’avvio. Tutti e sei, con microfono e parola passati dalla moderatrice Barbara Torresetti della Pars di Corridonia agli ospiti, il cui ordine è stato estratto a sorte (Borioni, Cruciani, Piermattei, Panicari, Bompadre e Bianchi), in un doppio turno per un totale complessivo di 13 minuti al massimo, si sono affrontati sulle tematiche generali ed in particolare quelle sociali. Famiglia, giovani, lavoro, redditi bassi e nuove povertà, ludopatia, ma anche le parti salienti del proprio programma, hanno potuto così essere spiegate in rapida successione dal punto di vista dei sei sfidanti, cercando il favore, come direbbe il compianto Sandro Ciotti, degli “spalti gremiti in ogni ordine di posti”, degli indecisi o di chi un’idea di quale dei sei votare non ce l’ha proprio. La contesa a sei, per passare ai corsi e ricorsi storici di vichiana memoria, ne ha ricordata, su suggerimento di un esperto candidato di allora, Cesare Cruciani, oggi fuori dalla competizione, un’altra a quattro che venti anni fa portò a distanza di pochi giorni alla consacrazione del giovane Fabio Eusebi al suo primo incarico da sindaco settempedano. In attesa di sapere come andrà a finire, non si può certamente dire che sia mancato l’interesse dell’intera città: giovani, meno giovani, incuriositi ed attenti, operai, impiegati, professionisti, ex amministratori ed ex sindaci come Alduino Pelagalli fra gli altri, hanno occupato ogni posto a sedere di platea e galleria, ma molti hanno seguìto pazientemente l’intera serata in piedi, diligentemente. Alla fine una capatina l’ha fatta anche il… padrone di casa. L’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro. Per una veloce stretta di mano ed un augurio ai vari candidati alla carica di primo cittadino. È questa, forse, la tornata per il mandato amministrativo più incerta e maggiormente partecipata del secondo dopoguerra. Nella speranza che chi vince sappia poi ben governare. Su questo, almeno, tutti ne converranno.

L.M.

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