Valter Bianchi, Mauro Bompadre, Francesco Borioni, Pietro Cruciani, Massimo Panicari e Rosa Piermattei (rigorosamente in ordine alfabetico ed in par condicio, con 2’ al massimo per rispondere ad ogni domanda): primo round! Al Bar centrale dei gemelli Bonifazi i sei candidati sindaco di San Severino hanno iniziato il girone all’italiana. Tutti contro tutti in un match che non sarà singolo, dato che già domani (mercoledì 25 maggio) ci sarà la possibilità di replicare al cinema San Paolo, dove i sei aspiranti alla carica di primo cittadino di San Severino, alle 21, risponderanno alle domande su temi inerenti soprattutto il sociale.
Ma tornando al primo turno di questo girone finale (sembrava la Champions League di qualche anno fa, quando i mini gironi non erano all’inizio della competizione, ma, dopo i primi confronti ad eliminazione diretta, nella fase conclusiva, appunto quella attuale per quanto concerne la tornata amministrativa settempedana), ciascuno con il suo stile, i sei candidati alla massima carica amministrativa di San Severino si sono sfidati sui temi proposti dal duo di giornalisti di Cronache Maceratesi, Monia Orazi e Claudio Ricci. Che hanno riguardato la sanità locale, in particolare in riferimento all’ospedale Bartolomeo Eustachio; il cementificio Sacci che potrebbe lasciare il posto ad un mega inceneritore; infrastrutture e viabilità; il punto di forza della propria lista e del proprio programma e, infine, la ragione di un numero così consistente di liste in un centro di appena 13 mila abitanti. Non sono mancate, come in ogni campagna elettorale che si rispetti o, se ci consentite ancora la metafora calcistica, come in un match decisivo di Champions League, le scintille nel finale di dibattito. Il sale sulla coda che non guasta mai. Poi, i saluti “urbani” e ognuno di nuovo libero di poter convincere gli elettori nei rispettivi tour elettorali.
Noi ci teniamo super partes, come è giusto che sia, inviando a tutti e sei il nostro più caloroso “In bocca al lupo”. Anzi, un pizzico di tifo consentitecelo. Per San Severino. Al cui bene ogni settempedano dovrebbe tendere.
Luca Muscolini