Ultime news
  • Al Feronia torna la “Form” per omaggio a Šostakovič, l’ultimo “compositore classico”
  • Ancora un tentativo di furto nella sede dell’Assem: danni ingenti
  • Volley, la Sios Novavetro resta prima a due turni dalla… serie B
  • Rassegna al “San Paolo”: giovedì e venerdì “The Whale”
  • Tanti bimbi in biblioteca per “Il Carnevale degli animali”
  • Basket, dopo due vittorie di fila la Rhutten si arrende a Fermo (71-66)
  • Compleanno speciale con 100 candeline per Fidalma Ruggeri
  • Nuoto sincronizzato: al Blugallery l’ex capitana della Nazionale azzurra
  • Studiosi e religiosi a confronto per celebrare San Pacifico Divini
  • La Settempeda vince in casa il derby contro la Folgore (3-1)

Il SettempedanoIl Settempedano

Soverchia Marmi
  • Home
  • Elezioni Comunali
    • Ultime News
    • 2021
      • Elenco liste
      • Risultati
    • 2016
      • Elenco liste
      • Risultati
  • Attualità
  • Cronaca
  • Cultura
    • L’angolo matematico
    • Pillole di cultura Settempedana
    • Cabina di proiezione
  • Teatri di Sanseverino
  • L’intervento
  • Economia
  • Sport
    • Speciale TOKYO 2020
  • Contatti
Home | Cultura | Recensione: ‘È stata la mano di Dio’, film di Paolo Sorrentino
Euro Net San Severino Marche
È stata la mano di Dio
È stata la mano di Dio

Recensione: ‘È stata la mano di Dio’, film di Paolo Sorrentino

Pubblicato da Mauro Grespini in Cultura 943 Visite

Paolo Sorrentino torna a Napoli, la sua città natale: non lo faceva dal suo lungometraggio di esordio, L’uomo in più (2001). Ora, vent’anni dopo, è di nuovo nel capoluogo partenopeo, e si racconta attraverso Fabio “Fabietto” Schisa, un liceale timido, riservato, fortemente legato alla propria famiglia. Il giovane vive la sua vita come tanti altri adolescenti: studia al liceo, ama le partite di Maradona, si diverte con i propri genitori, è infatuato della magnifica zia Patrizia, ed è circondato da pittoreschi parenti. Ma, un giorno, alla perdita dei genitori, Fabietto è costretto a vivere il dolore, a cercare risposte a questa vita, a questa realtà deludente e scadente: il suo animo, ancora fresco, di punto in bianco si ritrova a maturare, a pensare al proprio futuro.

È stata la mano di Dio, il nuovo film di Paolo Sorrentino, premiato con il “Leone d’argento – Gran premio della giuria” alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è ora nelle sale e, a breve, sarà su Netflix. Tagliamo corto: questo lungometraggio è un’inaspettata sorpresa (in positivo). Sorrentino indaga la propria gioventù con uno sguardo chiaro, pulito, sincero e, a tratti, spaesato, proprio come quello di un giovane costretto a capire la vita in maniera repentina, forzato a fare un salto improvviso e fulmineo nel mondo degli adulti. Fabietto diventa Fabio, cresce con la scomparsa dei suoi amati genitori, vive la solitudine e la metabolizza, covando un’inquietudine intima e profonda, senza cedere all’eccessiva depressione: sa che c’è una vita futura, ma non è facile intraprenderla. Sorrentino, con questo film, narra un vero periodo della sua vita e in parte lo romanza, senza cedere all’opulenza. Ha ben assorbito la lezione di Fellini, sa che la realtà in sé è scadente, prosaica: la realtà si completa con la fantasia, con la presenza di ricordi veri ma, al tempo stesso, rimodellati. Il regista, in questo viaggio di nascita e morte, di passaggi e di crescite, fa tornare a galla parte della sua adolescenza, in una Napoli vissuta ed interiore, non da cartolina turistica.

Le citazioni sono presenti, ma non opprimenti. Palese il richiamo, all’inizio, all’ingorgo sognato da Guido in 8½, per non parlare delle inconfondibili scene sorrentiniane (come il lampadario a terra nel palazzo del dandy “san Gennaro”). Senza dimenticare la presenza della videocassetta di C’era una volta in America. Come mai questo richiamo? Perché nella magnifica opera di Sergio Leone il tempo ed il ricordo sono centrali, Noodles, tra i fumi dell’oppio, ricorda e modifica il passato, ricostruisce il tempo e, probabilmente, immagina anche il futuro. Lo stesso fa Sorrentino attraverso Fabio: ricostruisce il tempo, innesta i suoi ricordi, modella ciò che è accaduto, magari aggiungendo qualche desiderio nascosto, qualche esperienza mai avuta in realtà. È stata la mano di Dio è una tappa fondamentale della carriera del regista, dove dimostra di sapersi distaccare dall’eccessivo surrealismo, dallo spinto manierismo, esprimendo la sua capacità di attingere dalla propria vita e dai propri sogni senza scadere nel melenso. Come Fabio sale sul treno per raggiungere Roma, per andare avanti con la propria vita, il cinema di Sorrentino fa un importante passo in avanti: entrambi salgono sullo stesso treno, quello della maturità, lo stesso sul quale salì, per crescere e tentare la fortuna, Moraldo, il più giovane protagonista de I vitelloni.

Silvio Gobbi

Print Friendly, PDF & EmailStampa questo articolo
recensione 2021-11-27
+Mauro Grespini
  • tweet

TAG: recensione

Centro Medico Blu Gallery
Articolo Precedente Giornata contro la violenza sulle donne: Uteam fa La cosa giusta
Articolo Successivo Settempeda, primo 0 a 0 della stagione contro il Pollenza

Articoli simili

Il violoncellista Piovano

Al Feronia torna la “Form” per omaggio a Šostakovič, l’ultimo “compositore classico”

22 marzo 2023

The Whale

Rassegna al “San Paolo”: giovedì e venerdì “The Whale”

22 marzo 2023

Bimbiglie in biblioteca per l'iniziativa

Tanti bimbi in biblioteca per “Il Carnevale degli animali”

22 marzo 2023

Nuove foto

Angelo Possanzini alza il trofeo che vale lo scudetto
Bambini al Cinema San Paolo
Federico Fiecconi
Anche studenti Itis fra i vincitori di "S-Factor"
I partecipanti al corso con il sindaco Rosa Piermattei
Theatre A Love Story
Motocross al "San Pacifico"
Mattia Palazzetti: buono il suo esordio fra i pali
La sede dell'Assem
L'ospedale di San Severino
Il nuovo direttivo della Pro loco
Manuel Minnucci, autore del gol

Social

Seguici su Faebook

Login

  • Registrati
  • Hai dimenticato la password?

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Il Settempedano

Direttore editoriale
Cristiana Zampa

Direttore responsabile
Mauro Grespini

Cellulare +39 (338) 3616476
maurogres@hotmail.com

Editore
Associazione Gopher
Reg. Trib. di Camerino
n. 2/97 del 20/05/1997
P.IVA 01288480435

Elenco categorie

  • Attualità (1.982)
  • Cabina di proiezione (12)
  • Consigliati (2.002)
  • Cronaca (1.850)
  • Cultura (1.647)
  • Economia (822)
  • Elezioni Comunali (171)
  • L'angolo matematico (11)
  • L'intervento (255)
  • Pillole di cultura Settempedana (23)
  • Speciale TOKYO 2020 (10)
  • Sport (2.611)
  • Teatri di Sanseverino (298)
Il Settempedano © Copyright 2020, Tutti i diritti riservati | Web Agency Studio Borgiani