Il Settempedano
In attesa del pronunciamento del Tar delle Marche sulla chiusura dei punti nascita di San Severino e Fabriano, il gruppo consiliare di opposizione “Una città da vivere” interviene con una nota per stigmatizzare quanto accaduto nell’ultima seduta consiliare. Ecco il testo, firmato dai consiglieri Gilberto Chiodi, Fabio Eusebi, Gabriela Lampa, Giacomo Rastelletti e Romina Cherubini.
“In merito al presunto accordo di programma tra la Regione Marche e il Comune di San Severino, non riportante alcuna intestazione, né protocollo né ruolo del firmatario, presumibilmente – a detta del sindaco – il presidente Luca Ceriscioli, il nostro Gruppo consiliare ha inviato formalmente il documento del 26 gennaio 2016 allo stesso Ceriscioli, al dirigente del Servizio Sanità della Regione, al direttore generale dell’Asur e per conoscenza al direttore generale dell’Area vasta n. 3 per conoscere l’autenticità dello stesso e gli effettivi impegni assunti.
Il documento, letto in Consiglio comunale e “spacciato” per un autentico accordo di programma, non appare assolutamente in linea con i presupposti giuridici richiesti dalla legge. Quindi, si richiede come mai non sia protocollato; perché non riporti il ruolo istituzionale del firmatario; quali siano le ragioni per cui è stato tenuto nascosto dal 26 gennaio al 12 febbraio 2016. Tutte domande assolutamente pertinenti che smascherano la condotta sbagliata tenuta da Martini su tutta la vicenda. Allo stesso modo, posta l’irresponsabilità tenuta sinora, il merito del documento tanto sbandierato conferma la chiusura del punto nascita di San Severino e soprattutto nulla dice sulle reali prospettive di mantenimento dell’intera struttura sanitaria. Questo chiaramente preoccupa; come preoccupa la mancanza di trasparenza di questa Amministrazione che di giorno affigge gli striscioni sul balcone del Palazzo comunale e la sera si trova nelle stanze del Partito democratico a condividere la politica sanitaria del presidente Ceriscioli”.
