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Il tracciato vecchio e quello nuovo dell'intervalliva
Il tracciato vecchio e quello nuovo dell'intervalliva

Nuova strada “intervalliva”: ecco l’idea progettuale

Come preannunciato, diamo ulteriori dettagli sul progetto della strada intervalliva Tolentino-San Severino, illustrato ieri in conferenza stampa dall’ingegner Michele Cruciani.

Innanzi tutto perché questo progetto e perché ora.

La “Quadrilatero” aveva fatto suo un progetto per collegare la valle del Potenza e la valle del Chienti all’altezza di Rocchetta-Rambona-zona Castello della Rancia (costo: 78 milioni di euro), inserendolo nel suo piano di interventi legati al completamento della superstrada Civitanova-Foligno. Non è stato mai concretizzato, per diversi motivi: scarsa convinzione di molti rispetto a quel tracciato, mancanza di risorse e nascita di un megaparco fotovoltaico nell’area in cui la nuova strada si sarebbe dovuta ricongiungere con la ‘Valdichienti’. Adesso la “Quadrilatero” sarà assorbita dall’Anas – stando agli intendimenti del Governo – e il ministro Graziano Delrio vorrà capire cosa e come bisogna fare per completare il piano d’interventi programmato. Le Amministrazioni comunali di San Severino e Tolentino hanno già parlato con Delrio, il quale ha lasciato intendere che, se c’è un progetto fattibile, condiviso dal territorio e sostenuto dalla Regione, i fondi da investirci si possono trovare. Ecco allora l’accordo di programma con Unicam e Camera di commercio – già sottoscritto -, il coinvolgimento delle categorie produttive e la “pressione” su Provincia e Regione in vista di un imminente vertice con il neopresidente Ceriscioli durante il quale sia portato all’ordine del giorno il punto dell’intervalliva San Severino-Tolentino. Insomma, qualcosa di interessante comincia a muoversi davvero.

Perché questo progetto si può fare.

La strada così come ideata dall’ingegner Cruciani si può realizzare perché costa meno (50 milioni di euro), ha un minor impatto ambientale rispetto al vecchio progetto in capo alla “Quadrilatero” e soprattutto convince entrambi i Comuni. Il tracciato, infatti, non si allontana molto dall’esistente, quindi i settempedani (e i mezzi delle loro aziende) non devono arrivare fino a Rocchetta per andare a… Tolentino! Dall’altra parte, i tolentinati vedono di buon occhio il progetto perché risolverebbe l’annoso problema del notevole flusso viario che sbuca sulla “Nazionale” – per intenderci – provenendo dalle terme di Santa Lucia e da San Severino.

Il tracciato.

In pratica la nuova strada nascerebbe subito dopo l’attuale incrocio della zona industriale di Taccoli, poco oltre Colotto; poi, salirebbe verso la collina di San Giuseppe di Tolentino seguendo il fondovalle che c’è sulla sinistra rispetto alla tortuosa strada di oggi (come noto, a destra troviamo invece il fondovalle della discarica). Quindi, ad un certo punto, sotto la frazione di San Giuseppe dovrà essere costruita la prima galleria, lunga circa un chilometro, per far sbucare la strada sul versante di Tolentino. Dall’altra parte il tunnel uscirebbe in prossimità dell’attuale ponte ad archi della ferrovia, sotto al quale poi passerebbe la strada stessa, fino a scendere verso la città in direzione del primo tornante che si incontra oggi sull’attuale strada per Santa Lucia. Lì verrebbe realizzata una rotatoria per l’innesto, appunto, sulla viabilità esistente. Ma poi l’intervalliva proseguirebbe con una seconda galleria – lunga circa 800 metri – che la porterebbe a sbucare oltre la zona dell’Hotel 77, in prossimità dell’ingresso-uscita della superstrada, alle porte di Tolentino.

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