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Ponte del 1° maggio: tutti a Elcito per… mirar le stelle

Elcito, “il paese che non c’è”: un borgo quasi disabitato, isolato quanto affascinante. La sua storia inizia un millennio fa, quando i monaci benedettini della sottostante Valfucina decisero di costruirvi una rocca a protezione del luogo.
Quasi più nessuno risiede a Elcito. Eppure questo piccolo abitato è molto caro a chi risiede nei comuni limitrofi, tanto che spesso è teatro di feste e manifestazioni.
La prossima si terrà nei due giorni di venerdì primo maggio e sabato due maggio, in occasione del ponte della festa dei lavoratori. “Elcito, qui le stelle sono più vicine”: questo il nome dell’evento, pensato per vivere insieme due giornate nel rispetto del silenzio e della quiete del luogo. Durante il giorno si potranno visitare le case, aperte per l’occasione, che ospiteranno alcune mostre fotografiche (“Le memorie dei nostri luoghi” di Paolo Verdarelli, “La fabbrica dei sogni” di Maurizio Caretti e “Minimal ma non troppo” di Samuela Migliozzi”); sarà possibile pranzare nei punti di ristoro allestiti per l’occasione, che comprendono il vecchio forno in pietra di Elcito e due cantine di degustazione. Per la giornata di sabato, in particolare, è prevista anche un’escursione fotografico-naturalistica, alla ricerca delle orchidee selvagge.
Ma è dopo le 20, in entrambe le date, che la manifestazione prenderà quella piega suggestiva che suggerisce il titolo. Saranno accesi bracieri e candele e la chiesa di Elcito ospiterà dei concerti acustici: una scelta artistica ben precisa, quella di non proporre musica né mixata né amplificata, coerente con l’atmosfera raccolta del luogo. Venerdì sera si esibiranno il sestetto dell’Istituto musicale Biondi di Camerino, a cui seguiranno le sonorità rilassanti di un duo di percussionisti di hang drum.
Sabato sera, invece, la musica prenderà una piega più “nordica”: tutti i concerti saranno a tema celtico/irlandese, a partire dal duo Maurizio Serafini e Luciano Monceri (creatori di Montelago Celtic Night) fino al quintetto romano Finnegans Wake. Dalle 20 in poi si pagherà un biglietto d’ingresso, che comprende due degustazioni, l’ingresso alle mostre e la partecipazione ai concerti.
Per tutta la durata dell’evento, gli organizzatori raccomandano soprattutto due cose: abbigliamento comodo e caldo e il giusto stato d’animo. Perché “Elcito, qui le stelle sono più vicine” è stato pensato come momento di pausa, di suggestione e – quasi – di silenzio.

Alessandra Rossi

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