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Vittorio Sgarbi, curatore della mostra
Vittorio Sgarbi, curatore della mostra

Mostra curata da Sgarbi: l’atto finale a Esanatoglia

Lunedì 19 gennaio, al teatro comunale di Esanatoglia, a partire dalle ore 21, si terrà la cerimonia di chiusura della mostra “I luoghi di Diotallevi di Angeluccio, detto il Maestro di Esanatoglia”, promossa dalla Comunità montana di San Severino. L’itinerario culturale collegato all’esposizione “Da Giotto a Gentile”, curata da Vittorio Sgarbi, ha interessato quattro cittadine del maceratese: Esanatoglia, Matelica, Gagliole e San Severino. “Nella sola Esanatoglia abbiamo registrato – sottolinea Gian Luca Chiappa, presidente della nuova Unione montana delle Alte valli del Potenza e dell’Esino – qualcosa come 5 mila presenze. Il successo di questa straordinaria iniziativa culturale, che ha avuto un riflesso molto positivo per il turismo di tutto il territorio, sarà dunque sottolineato nel corso di questa ultima tappa, una serata speciale alla quale prenderà parte anche l’arcivescovo di Camerino, mons. Francesco Giovanni Brugnaro”. Dopo il saluto del sindaco di Esanatoglia, Giorgio Pizzi, e dello stesso presidente dell’Unione montana, Gian Luca Chiappa, all’incontro prenderanno la parola i curatori dell’evento. Al termine dello stesso il Comune di Esanatoglia consegnerà un riconoscimento ai volontari che hanno collaborato per l’apertura della sede espositiva, la prima di un percorso che da luglio 2014 allo scorso week end ha portato i tantissimi visitatori ad immergersi in un racconto autentico lungo una vecchia strada il cui crocevia è stato il santuario fortilizio di Santa Maria delle Macchie, a Gagliole. Ma Diotallevi di Angeluccio dipinse anche la Torre Campanaria di San Domenico a San Severino con le “Storie di Santa Caterina” mentre nella pinacoteca civica “Padre Tacchi Venturi” è ancora oggi conservato uno straordinario “San Francesco che riceve le stimmate”. A Matelica, nel museo Piersanti, è conservata la “Madonna con Bambino e Santa Caterina”. A Esanatoglia, dove il maestro nacque, sono a tutt’oggi conservate le opere più importanti come la strabiliante “Divina Maria di Fonte Bianca”, presso la chiesa del cimitero, una edicola votiva in cui Diotallevi ritrae la “Madonna con Bambino in trono, Angeli oranti e le Sante Vittoria ed Anatolia” e lo stendardo processionale con il Cristo raffigurato tra Santa Anatolia e San Cataldo. “La decisione di collegarsi a un grande evento come quello proposto da Sgarbi a Fabriano – conclude Chiappa – come abbiamo sempre detto è stata premiata da tantissimi visitatori, un numero che nessuno si poteva aspettare. Questa esperienza ci insegna che dovremo essere capaci di mettere in rete i musei del nostro entroterra. Ripartire da qui si può”.

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