Oggi (ore 18) all’Italia si presenta “La rosa del mio giardino”

L’insegnante dell’ateneo maceratese, che ha dovuto fare i conti con il terremoto più volte nel corso degli ultimi, tribolati mesi, cambiando due abitazioni, ha ammesso che “dopo il secondo cambio di abitazione ero un po’ depresso. Poi, però, ho visto spuntare dalle macerie della mia casa distrutta, il cui mutuo per l’acquisto avrei dovuto pagare per altri anni… una rosa. Un simbolo di resurrezione ed un incitamento a non mollare. Le case si possono ricostruire, l’importante è salvare vite umane. Il fatto che il sisma a San Severino e negli altri Comuni vicini del cratere non abbia causato vittime è una grande consolazione. Dopo aver riordinato le idee e soprattutto dopo il rifiuto, successivo ad un iniziale consenso, da parte di una grande ditta, di inviarci un contributo per l’acquisto di un pullmino da 9 posti con pedana e carrozzina per il centro settempedano per persone diversamente abili “Il Girasole”, al fine di agevolare gli spostamenti nelle zone terremotate, ho deciso di proporre un evento di solidarietà. Durante le vacanze di Natale mi sono impegnato ed ho scritto di getto un libro, su sollecitazione di un collega con il quale stavo organizzando una conferenza, che intende tenere viva la fiammella della speranza in un periodo delicato della nostra vita da terremotati. L’ho presentato in diverse sedi e finora sono riuscito a raggiungere la cifra notevole di 4.000 euro. Il successo di analoghe iniziative del passato come “Una sedia per Marco” mi infondono fiducia. La quota da raggiungere è di circa 33.000 euro, una soglia difficile da raggiungere, ma non impossibile.