In provincia di Macerata l’ufficio del Giudice di pace di San Severino è l’unico a restare in attività, oltre a quelli di Macerata e Camerino. Tutti gli altri chiudono i battenti. Lo ha stabilito il Ministero della Giustizia nell’ambito della riorganizzazione territoriale avviata per risparmiare risorse. La sede settempedana resta aperta soltanto grazie all’impegno del Comune che ha deciso di accollarsi tutte le spese di funzionamento dell’ufficio. “La decisione del Ministero, che salva il Giudice di pace di San Severino, è stata ratificata – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale – solo dopo che il Comune si è dichiarato favorevole a mettere a disposizione le unità di personale necessarie e a farsi carico, come ha sempre fatto, delle spese di funzionamento del servizio garantendo l’uso delle aule di Palazzo dei Governatori, i riscaldamenti, la luce e altri costi di funzionamento”. Il sindaco Cesare Martini, pur dichiarandosi soddisfatto del dietro-front di queste ore rispetto ai contenuti del provvedimento taglia-tribunali del febbraio 2013, spiega “la reale portata della decisione” e ricorda che “il Consiglio comunale settempedano, con voto unanime dei presenti, si era chiaramente espresso a suo tempo sulla vicenda”. “Quella delibera – ribadisce il primo cittadino – l’abbiamo sempre considerata un punto di partenza e non di arrivo auspicando l’ampliamento, almeno a livello della nostra Comunità montana, della giurisdizione dell’ufficio del Giudice di pace di San Severino. E’ nostra intenzione chiedere che anche Matelica, Castelraimondo, Gagliole, Apiro, Cingoli e altre realtà siano fatte rientrare fra i territori di competenza di questo ufficio che può garantire una giustizia celere e dignitosa. Quando il ministro Orlando individuerà il funzionario che dovrà gestire la questione, cercheremo di confrontarci con lui”. Poi, una riflessione “senza polemica” da parte del sindaco Martini. “Quotidianamente dobbiamo supplire alle carenze del Governo centrale non solo in materia di giustizia, ma anche in materia di sanità, trasporti, istruzione e altro ancora. Oltre al ruolo di esattori che abbiamo sempre svolto per conto dello Stato – sottolinea Martini – ora facciamo anche i supplenti e dobbiamo mettere a disposizione risorse, personale, organizzazione per mandare avanti la macchina amministrativa. Le inefficienze dello Stato si scaricano sempre più sui Comuni mentre assistiamo a roboanti promesse. L’unico riferimento per i cittadini sono ormai solo ed esclusivamente i sindaci. Con il ministero vogliamo affrontare quanto prima la spinosa questione che abbiamo con la pianta organica: chiederemo di utilizzare al meglio il personale che si è liberato con la chiusura del tribunale di Camerino e l’accorpamento dello stesso a Macerata alla luce di quelli che sono gli obiettivi di massimo risparmio e di funzionalità del servizio”.