Può sembrare buffo ma l’aromaterapia è globalizzata da sempre! Già la via della seta, con l’invio di oli ed essenze dall’oriente all’occidente ci narrava che il commercio delle piante degli oli invadeva il pianeta. I viaggi al tempo erano rischiosi, veramente pericolosi! I romani antichi si deliziavano con le essenze di rosa, per i bagni. Mirra, incenso e benzoino venivano importati dai popoli ricchi e dominatori. Anche ora la ricerca di nuovi oli essenziali, in nuove terre, muove l’energia degli studiosi d’avanguardia. Oggi è all’Australia e alla Tanzania che un aromaterapista francese rivolge la sua attenzione. Già terra degli eucalipti e delle melaleuche, questi nuovi, per noi, territori ci offrono altre sostanze, altre opportunità, altri piaceri. Nomi come fragonia agaris o kunzea ambigua nel tempo diventeranno più familiari per noi, cominciandone a conoscere le loro semplici e potenti virtù. Dalla cura dei primi giorni di vita fino all’accompagnamento delle ultime ore, gli oli essenziali, gli idrolati (le acque), le essenze giocano un ruolo strategico, importante, che viene dalla duttilità di questi prodotti. Praticamente tutti gli idrolati risultano delicatissimi, efficaci e praticamente senza controindicazioni. Diversamente, gli oli essenziali sono concentrati potenti e da maneggiare con cura. A mo’ di esempio, all’hospice di San Severino, l’aromaterapia ha un ruolo come cura palliativa; alcuni problemi vengono trattati con gli oli e le essenze: un solo esempio è il trattamento degli ematomi che possono essere ridotti completamente dall’elicriso italico in olio essenziale o in idrolato. Il problema dell’aromaterapia in Italia attiene alla conoscenza, alla scarsità di conoscenze o peggio alle informazioni errate, fantasiose, alle leggende svincolate dallo studio e dall’esperienza. Internet è un’arma a doppio taglio! Se si sa cosa cercare e dove cercarlo, allora bene; se invece si cerca alla cieca, allora si trova di tutto. False e lacunose informazioni che confondono, più di quanto ciascuno possa immaginare! Il mio lavoro consiste anche nel far conoscere, attraverso corsi e incontri, la realtà dell’aromaterapia. Che è sorella della fitoterapia, con cui può accompagnarsi proficuamente. Anche se esistono molteplici differenze. Il campo di applicazione dell’aromaterapia più proficuo – visti i tempi – è quello della psiche: la psicoaromaterapia consiste nella possibilità di azione che hanno gli oli essenziali e le essenze sul sistema nervoso. Essere pronto all’azione o essere capace di abbandonarsi sono due facce di un’unica medaglia e l’aromaterapia insegna praticamente a massimizzare gli effetti. Si può intervenire sullo stile di vita, con la psicoaromaterapia, che ci aiuta al mattino per essere pronti e alla sera per riposarci, distenderci. Gli oli e le essenze per la nostra pelle possono più di molti cosmetici d’incerta efficacia e che spesso sono composti da numerose sostanze che rischiano di produrre intolleranze e allergie. Opportunamente diluiti, in sostanze adeguate, tutte naturali – ad esempio in argilla, nel sale marino integrale o nell’olio di oliva – gli oli essenziali e le essenze possono entrare nella nostra vita quotidiana. In questi tempi economicamente difficili, reinventarsi un po’ alchimisti, con le informazioni necessarie, consente risultati impensabili. Un laboratorio pratico di aromaterapia consente di provarsi alchimisti, modesti e curiosi. Ci sono ricette semplici, dal costo contenuto, ma di notevole effetto. Noi possiamo comporre prodotti personalizzati con un numero limitato di componenti, riducendo così il rischio di intolleranze o allergie. Infine, due parole su aromaterapia e sport, dilettantistico o professionistico. Agendo dall’esterno, con il massaggio e con i bagni, oppure per via aerosol, le essenze e gli oli essenziali hanno una ricaduta positiva sulla performance. Ansia da prestazione, eccesso di attivazione o, al contrario, scarsità di energia e adrenalina possono essere modulate con l’aromaterapia. Umberto Rocchi