Home | L'intervento | Uomo salvato da infarto, l’associazione “60milavitedasalvare”: “C’è una legge, bisogna applicarla”
Sopravvivere ad un arresto cardiaco è oggi possibile
Sopravvivere ad un arresto cardiaco è oggi possibile

Uomo salvato da infarto, l’associazione “60milavitedasalvare”: “C’è una legge, bisogna applicarla”

Sono il presidente di “60milavitedasalavare Altomilanese OdV”, associazione attiva da oltre 15 anni nella lotta alla morte cardiaca improvvisa mediante la diffusione della cultura del soccorso e la presenza capillare dei defibrillatori pubblici e facente parte della rete nazionale Progetto Vita Italia.

Nella quotidiana recensione di articoli riguardanti la tematica, mi sono imbattuto nel racconto del salvataggio del 57enne di San Severino reso possibile dall’attivazione di una vera e propria catena dell’emergenza che ha permesso di intercettare le residue possibilità di sopravvivenza dell’uomo prima che queste si spegnessero definitivamente in attesa dei soccorsi istituzionali.

Nel complimentarmi con tutte le persone che si sono attivate, trovo doveroso porre una domanda: cosa sarebbe successo se il malore avesse colpito il malcapitato in un altro luogo, senza persone e strumenti capaci di salvargli la vita?

Sono 60.000 ogni anno in Italia i decessi per arresto cardiaco improvviso e la maggior parte di queste vite si perdono per un ritardo fisiologico dei soccorsi istituzionali (118) che sono impossibilitati a intervenire entro i 5 minuti durante i quali è possibile intercettare le aritmie maligne (fibrillazione ventricolare) e convertirle mediante l’erogazione di una scossa elettrica erogata dal defibrillatore, uno strumento semplice e sicuro che oggi qualsiasi cittadino, anche non formato, può utilizzare grazie alla chiara guida vocale e all’assistenza telefonica dell’operatore 118 come stabilito dall’art. 3 della legge 116/2021.

La stessa legge, approvata nell’agosto 2021 dopo 13 anni di battaglie e 9 diversi disegni di legge presentati nei rami del Parlamento, contiene una serie di norme la cui finalità è quella di garantire ad ogni persona colpita da arresto cardiaco improvviso le stesse identiche possibilità di sopravvivenza su tutto il territorio nazionale. Purtroppo però molti contenuti della legge sono ancora in attesa (da 4 anni!) di entrare in vigore per mancanza dei decreti attuativi: tra questi segnalo in particolare l’art. 7 che prevede per tutte le centrali 118 l’utilizzo di una specifica App per attivare la rete di primi soccorritori (first responder) e individuare i defibrillatori più vicini, come avviene in Emilia Romagna dal 2017 e più recentemente in Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e anche nelle Marche.

Sopravvivere ad un arresto cardiaco è oggi possibile ma ciò non deve avvenire in maniera ‘accidentale’ ma deve essere il frutto di un sistema di risposta organizzato come stabilito dalla legge 116.

Mirco Jurinovich
SESSANTAMILAVITEDASALVARE ALTOMILANESE ODV
Via Magellano, 9
20023 Cerro Maggiore (MI)