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Rossi, Cabrini e la Nazionale militare a San Severino: era il 5 gennaio del '78
Rossi, Cabrini e la Nazionale militare a San Severino: era il 5 gennaio del '78

5 gennaio ’78, Settempeda in campo con la Nazionale militare di Rossi e Cabrini

La recente scomparsa di Paolo Rossi, il bomber di Spagna 1982, in cui l’Italia si laureò Campione del mondo per la terza volta nella sua prestigiosa storia calcistica, ha riportato alla mente degli sportivi biancorossi la partita che la Nazionale militare disputò con la Settempeda nella nostra città il 5 gennaio 1978. Campioni del calibro di Manfredonia della Lazio, Scanziani e Roselli dell’Inter, Galbiati, futuro nerazzurro dell’Inter, e Vincenzi, futuro rossonero del Milan, oltre ad altri ottimi professionisti della serie A, hanno nobilitato la festa di San Severino. Ma l’evento è stato reso eccezionale e memorabile dalla presenza di Paolo Rossi, che pur nella sua grande disponibilità verso i tanti tifosi, non poté scendere in campo a causa di un infortunio alla mano destra, e di Antonio Cabrini, colonne della Juventus e della Nazionale di calcio. Entrambi sarebbero stati poi le autentiche rivelazioni azzurre nel Mondiale argentino, disputatosi pochi mesi dopo e concluso al quarto posto con grandi recriminazioni, nonché i futuri Campioni del mondo quattro anni più tardi.

Ma la partita fu un’autentica festa, un grande avvenimento per la San Severino calcistica, e non solo, e per gli sportivi appassionati di tutta la provincia. Mai si era vista tanta gente e tanti tifosi accalcati allo stadio comunale, come testimoniato dalle cronache locali e nazionali e dalle foto di quel giorno.

Dal punto di vista calcistico la nostra città stava vivendo un periodo di grande entusiasmo dopo il ritorno nel massimo campionato regionale a girone unico, a seguito della vittoria del campionato precedente nello spareggio di Osimo.

Dal punto di vista sportivo era un periodo fulgido anche perché, dopo qualche tempo, si sarebbero svolti sulla pista del “San Pacifico” i mondiali di motocross a poca distanza dai primi mitici, indimenticabili e irripetibili mondiali di cross 1970.

Dal punto di vista sociale era un periodo molto difficile, con gli anni di piombo. Solo due mesi dopo, il 16 marzo, ci fu il rapimento di Aldo Moro e il massacro della sua scorta da parte delle Brigate Rosse. Quel sabato apprendemmo la terrificante notizia via radio dal pulmino che ci stava portando a giocare una partita di campionato a Porto San Giorgio.

Pertanto quel 5 gennaio 1978 si aveva molta voglia di svagarsi e pensare poco. E l’occasione della venuta della Nazionale militare allo stadio comunale fu una splendida e ghiotta occasione per divertirsi. Io ebbi la fortuna e la capacità di essere uno dei protagonisti, anche se non di primissimo piano, della partita di quel giorno e riuscì anche a rendermi molto utile come cronista e documentarista dell’evento, cosa che si rivelerà molto utile nella mia vita a venire.

Gabriele Cipolletta

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