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L'incontro sulla sanità promosso dal Pd
L'incontro sulla sanità promosso dal Pd

Referendum contro l’autonomia differenziata: mobilitazione pure a San Severino

Quasi il triplo del necessario: sono 1.300.000 le firme raccolte per il referendum contro l’autonomia differenziata e che giovedì 26 settembre sono state portate in Cassazione, a Roma, dai promotori della mobilitazione: Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, Riccardo Magi, segretario di +Europa, e Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva. Un successo che dimostra quanto la legge-Calderoli sia invisa a tantissime persone e in tutto il territorio nazionale, perché, se realizzato, questo progetto segnerebbe la spaccatura radicale di un Paese che già oggi, come ci confermano tutti i dati disponibili, è attraversato da profondissime faglie socio-economiche. Numerosi anche i settempedani che hanno firmato per il referendum, sia online (che pure era possibile), sia recandosi nella sede della Cgil in viale Mazzini. Molti hanno aderito alla campagna del Comitato referendario anche in occasione dell’incontro organizzato dal Partito democratico nell’ambito della Festa dell’Unità itinerante, svoltosi al Circolo ricreativo Acli sul tema della sanità.

Introdotti dal segretario della sezione Pd di San Severino, Giovanni Chiarella, sono intervenuti il vicepresidente della commissione sanità in Consiglio regionale, Romano Carancini, e la segretaria di Spi-Cgil Macerata, Romani Maccari. E discutendo proprio di sanità marchigiana, con i tanti problemi che ci sono in questo momento post Covid (dalle lunghe liste d’attesa alla mancanza di personale, fino ai servizi da garantire nell’entroterra), è stato messo l’accento anche sulle risorse finanziarie che occorrono alla sanità pubblica e sugli scenari che cambiano con l’effettiva entrata in vigore proprio dell’autonomia differenziata. “Le Marche – è stato detto – sono già ora in ginocchio, ma con l’attuazione della nuova legge la nostra sanità pubblica finirà al tappeto”. Da qui l’appello ad andare al voto quando saremo chiamati alle urne per il referendum abrogativo – sottolinea Giovanni Chiarella – perché possiamo essere davvero artefici del nostro destino. Non deleghiamo nessuno a decidere per noi, stavolta siamo proprio noi ad avere il diritto di dire sì o no a questa legge. E in un Paese che vive una forte crisi democratica, dove la metà dei cittadini non va a votare, è l’occasione più importante per riappropriarci di un nostro diritto-dovere”.

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