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La premiazione a Camerino
La premiazione a Camerino

L’altare ricostruito a San Giuseppe vince un premio di architettura

L’altare ricostruito nella chiesa di san Giuseppe dopo l’incendio del dicembre 2009 e recentemente inaugurato, ha ricevuto il Primo premio al Concorso per le architetture realizzate al 34esimo Seminario di Architettura e cultura urbana bandito dall’Università di Camerino con il Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Questa la motivazione del riconoscimento della giuria composta da professori universitari e dai presidenti del Consiglio nazionale e dell’Ordine provinciale degli architetti: «Per il recupero della memoria storica attraverso l’uso di tecniche e materiali contemporanei».

Dell’altare perduto non erano disponibili né foto con buona definizione né alcun rilievo; tuttavia, all’atto di progettare la riparazione del danno, si è ritenuto che una ricostruzione che volesse replicare quanto perduto – oltre che per tale carenza – fosse comunque non in sintonia con gli orientamenti teorici attuali del restauro. Ogni ipotesi di ricostruzione del tipo “com’era, dov’era” era dunque scartata, tanto più che l’obiettivo dell’intervento era il “restauro dello spazio”. La chiesa, costruita ex novo a partire dall’inizio del sec XVII e nel secolo successivo ampliata, non poteva restare priva dell’elemento perso nell’incendio, pena il venire meno dell’equilibrio spaziale che ne caratterizza l’interno: dunque esigeva che ci si adoperasse per ‘colmare un’assenza’. L’elemento sostitutivo dell’altare – che alla scala dell’edificio si può considerare un ‘grande neutro’ – pur alludendo nella sagoma e nelle proporzioni a quanto perduto nell’incendio, parla un linguaggio contemporaneo ed è stato realizzato con lamelle di legno multistrato in betulla, assicurate a un supporto metallico calcolato secondo le normative antisismiche. Il legno ha un trattamento estetico che rende le masse più vibranti e un trattamento ignifugo certificato.

A ritirare il premio dalle mani del Direttore del Seminario, l’architetto Giovanni Marucci, sono stati l’ideatore e progettista del nuovo altare, l’architetto Luca Maria Cristini, il designer Marco Armoni, che ne ha ingegnerizzato le forme in vista della realizzazione, e il restauratore Emanuele Ticà, titolare dell’impresa Mastro T che lo ha realizzato materialmente.

Questo di Camerino non è l’unico riconoscimento di valore del nuovo elemento, che ha meritato già numerose pubblicazioni su alcune riviste di settore come “Thema” (https://www.themaprogetto.it/thema-1524/) e “Chiesa Oggi”, avendo anche avuto recensioni su “Avvenire” e su il “Giornale dell’Arte” (https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/A-San-Severino-Marche-un-rigatino-contemporaneo-al-posto-dellaltare-barocco-distrutto).

L’opera sarà anche presentata al prossimo convegno nazionale sul restauro “Lo Stato dell’Arte XXII” che si terrà al Palazzo dei Capitani del Popolo ad Ascoli Piceno nel prossimo ottobre.

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