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La bellissima Isotta
La bellissima Isotta

La favola di Natale è anche la bella storia del cane Isotta

Siamo nel pieno delle festività natalizie, tutti presi dallo shopping, preparando le ricette tradizionali più buone, ma anche la storia che sto per raccontarvi ha tutti gli ingredienti per essere una vera favola di Natale…
Sembrava uno dei tanti, troppi, annunci di cani in cerca di famiglia chiusi dietro le sbarre di un freddo canile. Eppure, da subito, ho sentito che sarebbe stata una storia speciale, così andai di persona a chiedere informazioni. Il suo musetto, gli occhi profondi, mi stavano dicendo qualcosa… Purtroppo però c’era altro… Quella creatura che mi aveva stregata con una semplice foto, e che sentivo già come fosse mia da una vita, era un cane “a termine”: una grave forma tumorale, incurabile, la stava consumando piano piano. Ma se fino a quel momento era stato il fattore discriminante, la causa del suo essere sempre rifiutata, per me è stato l’input per portarla via dal canile. Non si tratta di un gesto eroico, e quello che vi racconto non è per “farmi grande”, ma per urlare a gran voce che non è affatto vero che “un cane anziano non si affeziona” oppure “se è malato tanto vale lasciarlo al canile”, perché spesso, ne ho la prova, l’amore e le cure adeguate possono cambiare la vita di un essere indifeso.

Isotta, come avete intuito, è uscita per sempre dal canile, con 10 anni sulle spalle, un tumore grave, milza, cuore e polmoni non in buone condizioni, nonché, un piede affetto da cancrena che, nel tempo, le ha impedito l’uso di una zampina anteriore. Appena presa sono iniziate le visite per chiarire il quadro clinico. La veterinaria Maria Marinsalti, il cui studio è da poco qui a San Severino in viale Eustachio, ha subito preso a cuore la situazione e ci ha affiancate facendo tutto il possibile affinché Isotta potesse avere una vita dignitosa. Ma ad un certo punto la situazione è precipitata. La zampa peggiorava di giorno in giorno, e questo contrastava con la situazione clinica che, invece, nel tempo, sembrava essere meno compromessa del previsto. Ho trascorso notti insonni a combattere fra razionalità e istinto, fra cuore e ragione. Forse la maggior parte dei veterinari l’avrebbe addormentata per sempre, non si poteva correre il rischio di un intervento a questa età e con una neoplasia maligna. Ma solo io, vivendo con lei ogni giorno, vedevo che qualcosa stonava fortemente: la sua voglia di vivere era immensa, la sua dolcezza senza confini… Isotta meritava una seconda possibilità.

Credo che con gli animali a volte serva anche il sesto senso, quello che non fa dire necessariamente che 2 + 2 fa 4. Non tutto si può ridurre ai calcoli scientifici. Così, follemente e con una buona dose di sana paura, ho raggiunto la consapevolezza che fare il giusto significava, per Isotta, togliere quel dolore, al di la del tempo che le fosse concesso di vivere. Conoscevo le grandi doti chirurgiche e umane del dottor Alessandro Arteconi che opera a Sassoferrato, nonché la sua passione per i setter inglesi e i cani da caccia; quindi, chi meglio di lui poteva dirmi se Isotta avrebbe potuto superare l’amputazione? Così è stato! Il dottor Arteconi ha eseguito un intervento durato più di 2 ore, il cui rischio era noto, certo, ma come lui stesso ha affermato, “Isotta rischiava la vita ogni giorno, ormai, ma nessun animale può patire le pene dell’inferno, quindi andava tentato il tutto per tutto”.

Il più bel regalo di Natale è arrivato proprio in questi giorni, dopo la visita di controllo tanto attesa, eseguita dalla dottoressa Marinsalti. Non solo abbiamo tolto tutti i punti e il decorso post-operatorio è andato meglio delle attese, ma Isotta sembra essere rinata! La sua vita adesso è normalissima, sale e scende dalla poltrona che ama tanto, fa le scale; andare in macchina le piace e, nonostante tutto, la milza sembra migliorata, il cuore “lavora” bene e anche i polmoni sembrano stare benone. Festeggeremo il Natale con la consapevolezza che ogni giorno è un dono, la neoplasia non è sparita ovviamente, tuttavia noi non ci siamo arrese, abbiamo lottato con tutta la grinta possibile. Isotta, prima di noi, non ha mai smesso di sperare ed è uscita dal canile. Lei ha sempre voluto vivere e ha superato egregiamente l’intervento che nessuno voleva fare. Adesso si gode la vita e tutto l’amore che la circonda.
Questa storia a lieto fine deve dare speranza. Mai arrendersi! Ricordare che dietro a ogni dura salita c’è sempre una grande discesa aiuta a trovare le forze per combattere le nostre battaglie, di qualunque tipo esse siano. Il Natale è, e deve essere, segno di rinascita e speranza.

Mi auguro, con tutto il cuore, che anche altri cani meno fortunati, soprattutto i “nonni”, potranno presto lasciare il freddo canile in cui si trovano per trovare una famiglia dal cuore grande. Isotta è la mia ombra, ama tutti i componenti della nostra famiglia, i bambini, altri cani e persino i gatti. Isotta ama la vita! Se anche noi, a due gambe, amassimo incondizionatamente come fanno gli animali, allora il mondo sarebbe sicuramente migliore.

Francesca Cristalli

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