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Fuga in Normandia
Fuga in Normandia

“Fuga in Normandia”, il film di Oliver Parker

Lo scorso 6 giugno, sono stati ricordati gli ottant’anni del D-Day, lo sbarco in Normandia delle truppe alleate del 1944, uno dei momenti più importanti, e di svolta, della Seconda guerra mondiale: allo sbarco parteciparono migliaia di giovani soldati, e migliaia furono i morti ed i feriti durante le azioni militari. Dieci anni fa, nel 2014, il quasi novantenne Bernard “Bernie” Jordan lasciò la casa di riposo dove alloggiava (a Hove, in Inghilterra) per raggiungere, senza avvisare il personale della struttura, le celebrazioni dei settantanni del D-Day in Francia. Da ragazzo, Bernie combatté durante la Seconda guerra mondiale con la Royal Navy (marina militare britannica) e sbarcò su quelle spiagge il 6 giugno del 1944: data l’età avanzata, non voleva mancare al settantesimo anniversario. Egli divenne famoso per la sua “fuga”, tutti i media (soprattutto inglesi) ne parlarono, e venne soprannominato “the great escaper”, il grande fuggitivo (chiaro riferimento al famoso film The Great Escape, La grande fuga del 1963): il regista Oliver Parker e lo sceneggiatore William Ivory hanno deciso di raccontare la storia di Bernard nel film Fuga in Normandia.

Parker ed Ivory raccontano una storia drammatica dalle venature umoristiche, una vicenda di accettazione del passato e di riconciliazione con i propri fantasmi: la regia è lineare e la sceneggiatura altrettanto, gli sviluppi della vicenda sono chiari lungo tutta la visione. L’opera è essenziale, anche se in alcuni punti cede al sentimentalismo, ma fortunatamente senza mai esagerare nel melodramma: l’ironia e la concretezza dei personaggi e della loro vicenda evitano alla pellicola di andare alla deriva. Il grande punto di forza di Fuga in Normandia risiede nei due interpreti principali, Michael Caine (nel ruolo di Bernard) e Glenda Jackson (Irene “René”, la moglie): due importanti protagonisti della storia del cinema che sanno perfettamente come dare vita ai propri ruoli (avevano già recitato insieme nel 1975, nel film di Joseph Losey Una romantica donna inglese). La loro recitazione, fatta di sguardi, giuste pause e silenzi, battute e genuina complicità, dona una marcia in più a questo lungometraggio incentrato sul ricordo, sull’amore e sulla guerra. La guerra è il passato di Bernie e René, il ricordo fa parte delle loro vite e riaffiora: è un peso con cui convivono, anche se non ha impedito a loro di vivere serenamente. Grazie al viaggio, Bernie ricorda e rende omaggio ai suoi commilitoni e si riappacifica con i tedeschi: fa pace con i propri ricordi ed attenua i suoi sensi di colpa. Si confronta con il passato, capisce quanto certe situazioni siano al di sopra di ogni scelta individuale: raggiunge la serenità, come serena è l’alba che lui e Irene amano tanto vedere sin da quando erano giovani.

Silvio Gobbi

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