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Bagno di folla per i rinnovati giardini pubblici
Bagno di folla per i rinnovati giardini pubblici

Bagno di folla per la riapertura dei giardini pubblici “Coletti”

“Oggi (sabato 4 maggio; ndr) è un giorno di grande festa per la città di San Severino”. Con queste parole il primo cittadino settempedano Rosa Piermattei ha salutato la riapertura del giardino storico monumentale “Giuseppe Coletti” dopo un profondo intervento di recupero finanziato con i fondi del Piano nazionale complementare messi a disposizione dal Commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016 tramite la linea riguardante i Progetti di rigenerazione urbana degli spazi aperti pubblici di borghi, parti di paesi e di città.

Complessivamente le opere sono costate oltre 1 milione e 200 mila euro e sono consistite nella piantumazione di nuove essenze arboree e siepi, nella sistemazione delle aree a verde e delle bordure, nella sistemazione dei viottoli interni e delle fontane, nella sistemazione degli arredi per favorire la socialità e la valorizzazione turistica, nel rifacimento dell’area giochi per bambini. I lavori hanno anche permesso di rifare tutto l’impianto di irrigazione e di illuminazione con l’apposizione di cartelli informativi didattici.

Ai fondi del Commissario alla ricostrruzione tramite il Pnc si sono aggiunti quelli messi a disposizione direttamente dal Comune di San Severino, per un importo di 150 mila euro, e quelli che sono arrivati, circa 10 mila euro, dal Consiglio regionale delle Marche.

Alla cerimonia del taglio del nastro, benedetta dall’arcivescovo Francesco Massara, hanno preso parte il vice presidente della Regione Marche, Filippo Saltamartini, il Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione sisma 2016, senatore Guido Castelli, il consigliere regionale Renzo Marinelli, l’intera Amministrazione comunale e i rappresentanti della forze politiche locale insieme a quelli delle forze dell’ordine, i rappresentanti di numerose associazioni del territorio.

I lavori sono stati portati a termine dall’impresa settempedana Manfrica, specialisti del verde, sotto la guida di una grande esperta: l’agronomo e paesaggista Luigina Giordani.

“Questo luogo, tanto caro ai settempedani, ha alle sue spalle una storia di oltre 150 anni – ha ricordato il sindaco -. Nel 1871, infatti, l’allora assessore Giuseppe Coletti propose al Consiglio comunale cittadino l’esame di un progetto per “ridurre a miglior stato il passaggio pubblico al Campo della Fiera”. Venne prevista dunque la creazione di un giardino all’italiana per il quale, in un primo momento, venne affidata la progettazione ad Antonio Caccialupi Olivieri. Siccome insorsero dei contrasti, nel 1872 si decise di fare un concorso pubblico dando seguito a un progetto che arrivò da Firenze per seguire la cui realizzazione venne nominata anche una Commissione, presieduta dall’assessore Giuseppe Coletti. La realizzazione del Giardino storico prese il via nel 1872 e si concluse nel 1873 anche se negli anni successivi si continuarono a mettere a dimora altre piante. E’ del 1879, secondo quanto riportano gli storici, la messa a dimora del Cedro del Libano, l’albero più importante del giardino. Misurava meno di due metri, oggi supera i 27 di altezza, ha una chioma larga 21 metri e una circonferenza di oltre 4 metri e 70. E’ il re di questo giardino storico e uno degli alberi più importanti della nostra regione. E’ lui che ogni volta che entrerete vi darà il benvenuto in questo Paradiso terrestre”.

“San Severino è una delle città più belle d’Italia e del mondo”, ha sottolineato nel suo intervento il vice presidente della Regione, Filippo Saltamartini. Parole di elogio per la conclusione dei lavori sono arrivate anche dal Commissario alla ricostruzione Castelli: “E’ un piacere vedere ultimata questa opera messa a servizio della comunità settempedana”.

In mattinata sempre c’è stato anche il momento d’inaugurazione del bar “Gartén”, realizzato interamente con fondi comunali e affidato alla gestione della giovane settempedana Agnese Vitturini.

Per l’opera, affidata alla direzione tecnica dell’ingegner Giorgio Giorgetti e all’impresa La Dorica Costruzioni, sono stati spesi altri 310 mila euro.

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