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La "Form" al Feronia di San Severino
La "Form" al Feronia di San Severino

La grande musica al Feronia: la Form incanta San Severino

di Marco Ribechi

La grande musica in scena al teatro Feronia, la Form incanta San Severino. È stato un appuntamento di rara bellezza quello realizzato martedì sera sul palco cittadino grazie all’Orchestra regionale delle Marche e alle Geografie Musicali della rassegna Sinfonica’24. Protagonista la Francia con il programma “Parigi: dal primo al secondo impero”, una stupenda selezione di arie di Spontini, Paganini e Bizet realizzate con due ospiti d’eccezione: il direttore Alessandro Bonato e il violinista Stefan Milenkovich, entrambi di caratura internazionale.

In particolare quello di Milenkovich è un grande ritorno dopo che nel 2015 aveva partecipato alla riapertura del Feronia. «È un vero piacere tornare dopo circa 10 anni – spiega Milenkovich in un ottimo italiano – amo molto questa regione e i suoi abitanti». Lusinga che non è passata inosservata al sindaco Rosa Piermattei che nel foyer rilancia: «Perché non si trasferisce qui da noi? Siamo sempre alla ricerca di nuovi cittadini» ricevendo un sincero “va bene” come risposta.

Il sindaco invita Milenkovich a trasferirsi a San Severino

La serata, introdotta dal direttore Francesco Rapaccioni e dal prezioso contributo di Cristiano Veroli, autore dei dettagliati programmi di sala dei concerti della Form, è stata speciale anche per un altro motivo: nel palchetto del primo cittadino sedeva anche il nuovo direttore artistico della Form Francesco Di Rosa che ha scelto proprio la città settempedana per fare il suo primo esordio nel suo nuovo ruolo.

Conclusa la mondanità è ora della musica perché il concerto presentato è stato a dir poco straordinario e applauditissimo dai presenti. In apertura l’Overture dell’Olimpie di Gaspare Spontini, un brano poco conosciuto persino al pubblico delle Marche da cui il compositore ha tratto i natali, essendo originario di Maiolati. «Spontini è un compositore poco conosciuto in Italia e forse sottovalutato – spiega Veroli prima dello spettacolo – d’altronde ottenne tutta la sua fama in Francia. Bisogna però riconoscere che senza Spontini probabilmente non avremmo avuto la musica romantica così come la conosciamo». L’Overture, molto ammirata anche da Weber, si caratterizza per la sua ricchezza espressiva data dal ripetersi di varie sezioni musicali che acquistano via via sempre più irruenza ed energia attraverso i due temi principali. Dalle Marche alla Liguria per apprezzare uno dei brani più famosi di Niccolò Paganini, il Concerto per violino e orchestra n. 2 in si minore, detto “La Campanella”.

A questo punto appare sul palco anche Milenkovich che in breve fa sfoggio del suo immenso talento. Il violinista infatti è stato acclamato fin dalla più tenera età suonando per Ronald Reagan a soli 10 anni, per Mikhail Gorbaciov a 11 e per Papa Giovanni Paolo II a 14. A 16 anni aveva già festeggiato i mille concerti. Una vita dedicata allo strumento che è in grado di padroneggiare con tecnica assoluta. «Fedele alla tradizione musicale italiana – spiega Veroli – tendente a privilegiare la melodia e l’arte della variazione più che lo sviluppo dialettico di motivi contrastanti, il concerto rivela in ogni punto l’inarrivabile capacità paganiniana di trasfigurare la materia di base, fondamentalmente semplice e di immediato impatto emotivo, in sostanza ultraterrena». Uno vero spettacolo non solo sonoro ma anche visivo, grazie agli infiniti virtuosismi con cui Milenkovich ha ipnotizzato il pubblico in sala. Infine, dopo la pausa, è stata la volta di Bizet con la Sinfonia in do maggiore, realizzata a soli 17 anni ma già in parte indicativa della linea musicale che Bizet seguirà nella sua carriera. Una composizione piuttosto classica, senza gli esotismi della Carmen, che però, anche attraverso temi malinconici, è capace di sedurre e allo stesso tempo portare l’ascoltatore verso una profonda introspezione.

L’appuntamento si è concluso con i lunghi e meritati applausi tributati alla Form e al Maestro Alessandro Bonato, anche lui acclamato per l’ottima direzione.

A San Severino il prossimo appuntamento con la Form sarà il 19 aprile con un altro imperdibile concerto dedicato a Berlino, declinata attraverso Robert Schumann, Carl Maria von Weber e Felix Mendelssohn-Bartholdy e con la gradita presenza del clarinettista Kevin Spagnolo e del direttore Diego Ceretta.

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