Un cane e tre gatti morti per sospetto avvelenamento hanno fatto scattare l’intervento dei Carabinieri forestali nei parchi della città. I militari del nucleo cinofilo antiveleno del Parco di Chiusi della Verna, dipendente dal Reparto Carabinieri del Parco Foreste Casentinesi, insieme ai colleghi del comando stazione Carabinieri forestali di San Severino, con il cane labrador Titan condotto dal brigadiere Nicola Gonfiacani, hanno perlustrato le aree verdi pubbliche nel rione Uvaiolo e nel rione Glorioso alla ricerca di eventuali altri ‘bocconi’ avvelenati. In tutta la zona il Comune aveva subito informato i proprietari affiggendo cartelli di avviso.
Dopo un’approfondita azione di verifica e controllo fortunatamente si sono potuti escludere ulteriori pericoli e i due giardini, nel frattempo chiusi al pubblico, sono così tornati pienamente fruibili. I due parchi, peraltro, sono frequentati anche dai bambini che risiedono nei due popolosi rioni.
A far scattare l’allarme, e il pronto intervento dei Carabinieri forestali di San Severino guidati dal maresciallo Eleonora Zampini, era stato il sospetto avvelenamento da rodenticidi di un cane, nell’area verde dell’Uvaiolo, e di tre gatti in quella del quartiere Glorioso, oltre che di un altro paio di segnalazioni ma alle quali non sono poi seguiti rinvenimenti di carcasse.
Il comando dei Carabinieri forestali settempedani, subito attivatosi insieme al Comune, ha quindi chiesto l’intervento dell’unità cinofila antiveleno, un cane addestrato alla ricerca di veleno capace di mostrare al conduttore la presenza di esche sul territorio.
Le aree per ora si intendono bonificate anche se non si è ancora riusciti a risalire ai responsabili degli assurdi episodio. In entrambi i siti le indagini sono comunque in corso. I responsabili potrebbero essere perseguiti per una serie di reati: uccisione di animali e maltrattamento di animali, oltre che getto di cose pericolose. Si tratta di reati che, va ricordato, sono puniti dal nostro codice penale. Vale la pena ricordare, infine, che chiunque abbia messo, anche nel proprio giardino o orto, delle esche per topi o per lumache deve comunque assicurarsi che le stesse non possano essere ingerite da altri animali con l’ausilio di contenitori appositi. Coloro i quali non osserveranno questi attenzioni rischiano di essere considerati responsabili degli stessi reati.