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Infermiera in servizio in un reparto Covid (foto d'archivio)
Infermiera in servizio in un reparto Covid (foto d'archivio)

Ospedale, il bar è chiuso: piccolo gesto di solidarietà verso operatori reparto Covid

Tempo pochi giorni e l’eco si affievolisce, i riflettori si spengono e tutto torna alla quotidiana routine. Capita spesso nella vita frenetica di quest’epoca.

Così accade che all’ospedale di San Severino continuano ad arrivare pazienti Covid, la forza lavoro è sempre la stessa e a pochi interessa veramente dell’opera meritoria che svolge il personale sanitario della struttura settempedana.

Qualcuno potrebbe obiettare che “si tratta solo del proprio dovere, del proprio lavoro”. Giusto, per carità! Però bisognerebbe capire anche la situazione in cui ciò sta avvenendo: medici ridotti all’osso, idem gli infermieri, nessun rinforzo per il momento. Tutto grava sulla Medicina e sulla Lungodegenza che non c’è più… I percorsi sporco-pulito sono al limite dell’accettabile, tirati su in “quattro e quattr’otto”, mentre gli impianti di areazione al terzo piano non funzionano. Sono già saltate un centinaio di visite ambulatoriali per mancanza di medici; la day surgery fa lo stretto indispensabile. E – udite, udite! – è chiuso persino il bar dell’ospedale.

Il caso ha voluto, infatti, che proprio in questi giorni ci sia il cambio di gestione fra i vecchi titolari e la nuova ditta (del nord) che si è aggiudicata l’appalto. Almeno due o tre settimane di “serrata” necessaria al passaggio di consegne. E non c’erano più in ospedale neppure le cosiddette macchinette erogatrici. Usiamo l’imperfetto perché, dietro richiesta degli operatori, sono state riportare due o tre giorni fa. Insomma, una situazione quasi desolante, che non può lasciare indifferenti amministratori pubblici e cittadini. E quando si lavora in queste condizioni, peraltro con l’impegno di contrastare un nemico importante come il Covid, perdersi di morale è facile. Allora stamattina un gruppo di cittadini ha pensato di fare una piccola sorpresa al reparto di Medicina – Lungodegenza, presentandosi di buonora con un paio di vassoi di calde brioches, qualche dolcetto di carnevale, cappuccini e caffè fumanti. Un piccolo pensiero per chi è in prima linea, pure qui a San Severino, così da iniziare col sorriso una nuova settimana di faticosa esperienza anti Covid: tutti bardati con “scafandri” di protezione fino alla quarta ora consecutiva di lavoro, senza la minima boccata d’aria, poi qualche minuto di pausa svestiti e giù che si riparte a testa bassa.

Chissà che questo gesto di attenzione non possa essere contagioso come il virus e che porti a muoversi nel solco della solidarietà qualche altro settempedano dal cuore d’oro. Facciamo il tifo per il nostro ospedale, non abbassiamo la guardia!

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