La mostra del pittore eugubino Ottaviano nelli collegato a Lorenzo Salimbeni per il gotico internazionale
di Alberto Pellegrino
E’ aperta fino al 9 gennaio nelle prestigiose sedi del Palazzo Ducale e del Palazzo dei Consoli a Gubbio la mostra “Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio. Oro e colore nel cuore dell’Appennino” che si propone di rendere omaggio e di ricostruire il percorso artistico di uno dei pittori più rappresentativi del gotico internazionale. Nella mostra sono esposti polittici, ancorette e affreschi distaccati, proponendo anche una lettura del profondo legame che ha unito l’artista alla sua città natale e al territorio circostante. Nonostante il Nelli sia stato soprattutto un autore di affreschi, nell’esposizione è possibile ammirare pale d’altare e dittici di devozione individuale provenienti da prestiti mirati da alcune importanti istituzioni e collezioni private.
La mostra si divide in due sezioni: la prima, che si trova nel Palazzo Ducale, è intitolata “Ottaviano Nelli, pittore prezioso”; la seconda, collocata nel Palazzo dei Consoli, è dedicata a “Il lascito del Nelli a Gubbio”. A Palazzo Ducale viene esposta per la prima volta in Italia la ricostruzione integrale di un grande pentittico francescano attualmente smembrato e conservato in cinque diverse sedi tra Italia, Francia e Stati Uniti.
Ottaviano Nelli (1370 ca.–1448/49) è nato, è vissuto e ha operato a lungo a Gubbio, per cui si è pensato di completare questa manifestazione artistica con un itinerario urbano che consenta la completa scoperta dei sei grandi cicli di narrazione realizzati dall’artista in altrettanti luoghi d’eccezione. E’ possibile quindi prendere visione degli affreschi in Santa Maria Nuova con la Madonna del Belvedere considerata per la sua bellezza un manifesto del gotico internazionale e la solenne Crocifissione. La visita prosegue in Sant’Agostino (Storie di sant’Agostino e il Giudizio universale), Santa Maria della Piaggiola, San Francesco (il ciclo con le Storie di san Pietro martire), Fraternita dei Laici (Oratorio ipogeo, affreschi con scene della Passione di Cristo affrescate verso il 1470 da un allievo del Nelli), San Domenico e canonica di San Secondo (Storie della Vergine, scandite originariamente in 17 riquadri).
- San Domenico – Gubbio
- Santa Maria Nuova – Gubbio
- Sant’Agostino – Gubbio
Ottaviano Nelli è l’artista più importante della città di Gubbio e deve essere considerato il protagonista indiscusso del Quattrocento eugubino. Formatosi nell’ambito della cultura tardogotica, ha saputo fondere la tradizione locale con elementi desunti dalla pittura lombarda e dalla miniatura francese, sviluppando un linguaggio personale vicino alle soluzioni di Lorenzo ha esercitato una notevole influenza in Umbria e nelle Marche.
Il curatore della mostra Andrea De Marchi ha dichiarato: «Pochi artisti sono rappresentativi della grande stagione del gotico internazionale come Ottaviano Nelli. Ebbe la capacità di farsi interprete del suo tempo, della sua gente e dei suoi paesi, di una borghesia mercantile ed artigiana in esuberante crisi di vitalità di cui lui era figlio. Fu vorace e quasi bulimico nell’assimilare spunti disparati e fin contrastanti, coniando un linguaggio loquace e multitasking, di facile presa e colorito, che condizionò a lungo i pittori che seguirono per quasi tutto il secolo. La forza pittorica di Ottaviano Nelli fu la capacità di attraversare i registri e mescolare i livelli, la musica degli angeli e il fortore degli stabbi, l’inno sacro e la mascherata irriverente, la tenerezza liliale delle sue Madonne e la crudezza del sangue a fiotti di martirii, la dolcezza malinconica e la volgarità compiaciuta. Ottaviano Nelli è un pittore dalla vena umoristica, a tratti perfino beffarda».
La curatrice Maria Rita Silvestrelli a sua volta ha detto: «La fortuna critica di Ottaviano Nelli ha preso avvio dalle corrispondenze private e dagli interessi dell’erudizione tardo settecentesca. Mano a mano il pittore si è aperto un varco nella storiografia artistica e suscitò nuove curiosità che andavano di pari passo con una crescente attenzione per la città di Gubbio. È stata una vera riscoperta quella di Ottaviano Nelli e questa mostra ne raccoglie tutta la fascinazione che continua ancora negli studi attuali. Nella sua semplicità, Ottaviano fu un grande narratore, infaticabile ideatore di scene tratte dalla vita quotidiana, riprodotte con garbo e immediatezza, ancorate a modelli arcaici e perenni, per questo in grado di dialogare anche oggi con una realtà in piena trasformazione e di continuare, v’è da crederlo, a raccogliere consensi».
La mostra di Gubbio propone un collegamento con la parallela mostra “Allegretto Nuzi a Fabriano. Oro e colore nel cuore dell’Appennino”, a cura di Andrea De Marchi e Matteo Mazzalupi, visitabile a Fabriano fino al 31 gennaio 2022. I due eventi espositivi, congiunti idealmente dallo stesso sottotitolo, intendono mostrare come l’arte del Trecento e del Quattrocento, con Allegretto Nuzi e Ottaviano Nelli, abbia unito a filo doppio i due versanti dell’Appennino, fra Marche e Umbria, al di là delle attuali ripartizioni amministrative regionali. E’ possibile stabilire anche un legame tra Ottaviano Nelli e Lorenzo Salimbeni, l’altro maestro del gotico internazionale nato a San Severino nel 1374 e quindi coetaneo dell’artista eugubino.
Le sedi della mostra
Il Palazzo Ducale è un esempio di architettura rinascimentale in una città prettamente medievale; sorge di fronte al Duomo ed è frutto dell’ampliamento e della trasformazione di un nucleo di edifici medievali. E’ stato costruito a partire dal 1476 per volere di Federico di Montefeltro, su disegno di Francesco di Giorgio Martini da Siena. Il palazzo si distingue per la finezza architettonica e la ricercatezza delle decorazioni.
Il Palazzo dei Consoli costituisce con Piazza Grande e il Palazzo del Podestà una tra le più maestose e ardite realizzazioni urbanistiche medievali. Testimonia la grandiosità del progetto politico e istituzionale del Libero Comune di Gubbio. La costruzione del complesso monumentale, nato come nuovo centro politico e simbolo della città e del territorio, viene decretata tra il 1321 e il 1322.
Info sul sito www.mostranelligubbio.it. La mostra è corredata da un catalogo pubblicato dalla Silvana Editoriale.