“Non sono qui per fare promesse elettorali, ma per ragionare insieme a voi sul futuro dell’ospedale di San Severino e della sanità territoriale nell’entroterra. Da parte mia c’è piena disponibilità a impegnarmi per garantire i servizi che servono ai settempedani”. Lo ha detto ieri sera l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, intervenendo all’incontro promosso nel chiostro di San Domenico dalla lista “Insieme per San Severino” e dal suo candidato sindaco Tarcisio Antognozzi. E’ intervenuta anche Elena Leonardi, presidente della Commissione sanità e politiche sociali del Consiglio regionale delle Marche. Al dibattito, introdotto dalla professoressa Gabriela Lampa, ha partecipato anche il dottor Pietro Cruciani.
La Leonardi ha messo in evidenza le linee guida in base alle quali il nuovo Governo regionale sta cercando di cambiare il modus operandi in ambito socio-sanitario, mentre Saltamartini ha ribadito la volontà di cambiare l’attuale Piano per dar vita a una “sanità di prossimità” che boccia l’idea di un ospedale unico provinciale. Dunque, maggiori spiragli di “salvezza” e di “potenziamento” per il “Bartolomeo Eustachio” di San Severino.
Quattro le direttrici indicate per l’ospedale settempedano che è collegato a doppio filo con quello di Camerino:
- ragionare sulle specializzazioni, a cominciare dall’Oculistica che deve diventare un centro di valenza regionale, fino all’Oncologia e all’Hospice: “Nessuno chiuderà questo reparto”, ha assicurato Saltamartini;
- potenziare i servizi post acuzie e della riabilitazione;
- migliorare la Diagnostica, acquistando nuove e moderne strumentazioni;
- punto nascite: “C’è un atto di indirizzo della Giunta regionale – ha detto l’assessore – per la riapertura di questi reparti anche laddove i parti siano meno di mille; la tendenza nazionale va in questa direzione. Quindi nella revisione del Piano si può ragionare anche per San Severino”.
E’ stato detto poi del potenziamento dei servizi territoriali, su cui la Regione punta molto, e della novità riguardante i medici di famiglia. “Nelle Marche ne mancano un centinaio – ha spiegato Saltamartini – e questo è grandissimo problema, come del resto siamo carenti di almeno 60 medici per il servizio del 118. La questione del personale, anche paramedico, è un grosso ostacolo soprattutto per l’entroterra: già è difficile di per sé reperire medici, ma ancora più arduo è trovare quelli disposti a venire qui. Bisogna che anche i Comuni facciano la loro parte, magari pensando a un’edilizia gratuita per loro o ad altre idee del genere che possano attirarli nei nostri territori”.
In ogni caso presto i medici di base saranno dipendenti Asur a tutti gli effetti e avranno i loro laboratori nei Distretti territoriali: “E’ questa la prossima novità”, ha spiegato l’assessore.
Il candidato sindaco Antognozzi, da parte sua, ha sottolineato l’importanza di mantenere rapporti costanti e proficui con il Governo regionale sia sulla sanità, sia sulle altre questioni di rilevanza strategica per il futuro di San Severino, come ad esempio la viabilità, il turismo, la cultura, i fondi europei, la ricostruzione. Tant’è che Questo lo stesso Saltamartini ha esplicitamente dichiarato che “il depauperamento progressivo della sanità territoriale è figlio di politiche miopi e di un mancato dialogo tra enti regionali-statali e amministrazione locale”. Da qui l’invito ai cittadini a un’attenta riflessione, sottolineando “il ruolo chiave di un’amministrazione nel portare sui giusti tavoli e con forza le problematiche locali, cosa che, evidentemente, fino ad oggi non è stata fatta”.