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Ammore e malavita
Ammore e malavita

Cinema in piazza: “Ammore e malavita”, dei Manetti Bros

Giovedì 1° luglio, ore 21.15, in Piazza del Popolo, il secondo spettacolo della rassegna cinematografica estiva, curata dal Cinema San Paolo e promossa dall’Amministrazione comunale: Ammore e malavita, il musical dei fratelli Manetti, premio “Miglior film” ai David di Donatello 2018.

A Napoli, il boss don Vincenzo Strozzalone sopravvive ad un attentato, e la moglie ha un’idea: uccidere un sosia del marito ed inscenare la morte di Vincenzo con il cadavere del sostituto, affinché loro due possano fuggire di nascosto e godersi le loro ricchezze. Tutto fila liscio, ma un’infermiera, Fatima, che lavora nell’ospedale dove Strozzalone è ricoverato furtivamente, lo vede: deve essere fatta fuori, perché potrebbe riconoscerlo e denunciarlo alle autorità. Il boss manda i suoi scagnozzi ad ammazzarla, ma Ciro (uno dei guaglioni più fidati del capo), quando la vede la riconosce: erano fidanzati anni fa, molto prima che lui fuggisse per diventare un guappo. Ciro decide di salvarla e scappano via, ma, così facendo, l’uomo ha tradito il boss ed i suoi compari più fraterni: ora devono riuscire a sopravvivere alla Camorra, ma Ciro sa come difendersi e, grazie a Fatima, elaborerà un piano per fregare don Vincenzo e la moglie.

Una nota storia di delinquenza, camorra e amore: Ammore e malavita dei Manetti Bros. si distingue per aver incanalato tutti questi elementi nella forma del musical. Un “thriller” partenopeo veloce e ritmato, costellato da momenti canori sempre passionali, dove le canzoni sono interpretate da ottime voci. C’è di tutto in questa pellicola: violenza, comicità, l’assurdo, i sentimenti ed una grande passione nei confronti di Napoli, una forte ammirazione verso il capoluogo campano che traspare nell’impianto della vicenda, in ogni inquadratura e in ogni personaggio presente. Ammore e malavita è un’opera leggera e di puro intrattenimento, una sintesi dell’eclettico stile cinematografico che ha caratterizzato i Manetti sin dalle loro origini negli anni Novanta, sempre pronti a spaziare tra orrore, grottesco, commedia e poliziesco: da Zora la vampira (2000) alla famosa serie TV L’ispettore Coliandro (il lavoro più noto al grande pubblico, nato dalla penna di Carlo Lucarelli), passando per Song’e Napule (film del 2013 dove già Napoli e la musica erano elementi importanti), i registi hanno sempre manifestato le loro buone intenzioni e la loro conoscenza della storia del cinema e dei suoi generi. Possiamo quindi vedere Ammore e malavita come un riepilogo del percorso di questi due fratelli, costellato da alti e bassi, sempre caratterizzato dalla voglia di sperimentare e di cercare le vie meno convenzionali per raccontare le loro storie.

Silvio Gobbi