Con l’avvicinarsi della stagione estiva, i territori montani si dovranno preparare ad accogliere i turisti che vorranno raggiungere l’entroterra maceratese. Considerati i numeri registrati nella breve finestra dell’estate scorsa e la grande voglia di vita all’aria aperta dopo il lungo periodo di costrizione nei propri Comuni di residenza e spesso nelle proprie case, appare logico attendersi un considerevole flusso di persone che si muoveranno lungo la direttrice monti-mare. In previsione di ciò, Emanuela Leli, imprenditrice e presidente della Cna Turismo di Macerata, propone alcune idee per la corretta gestione dei flussi e degli accessi in zone particolarmente delicate dal punto di vista ambientale.
“L’esteso patrimonio naturale che siamo chiamati da una parte a salvaguardare e dall’altra a valorizzare rendendolo fruibile, ci impone di risolvere alcune questioni logistiche. Problematiche che sono destinate ad aumentare, se non ci lavoriamo congiuntamente e fin da subito con un approccio propositivo e sostenibile”.
La presidente di Cna fissa quindi i paletti delle azioni da intraprendere: “Qualsiasi intervento deve essere orientato alla salvaguardia dell’ambiente montano, che va considerato una preziosa risorsa naturale, prima ancora che economica, da gestire tenendo conto delle sue complessità e fragilità. Bisogna pertanto scongiurare il diffondersi di iniziative tese allo sfruttamento intensivo di questi luoghi finalizzato alla realizzazione di cospicui profitti immediati. Una volta compromesso, infatti, l’ambiente montano non è ricostruibile né ripristinabile se non con tempi lunghissimi, e ciò dovrebbe essere sufficiente a convincerci innanzitutto della necessità di preservarlo. Occorre capire che è dalla sua conservazione di oggi che dipenderà, poi, la possibilità di costruire economie, per noi e per le generazioni future”.
In tal senso, Leli sottolinea l’importanza di alcune buone pratiche attivate in alcuni contesti ad elevata fragilità, come quanto deciso dal Comune di Fiastra rispetto alle Lame Rosse: “qui, come in altri contesti analoghi, si potrebbe prevedere una logistica finalizzata a favorire un arrivo rispettoso da parte dei visitatori e in totale sicurezza. In alcuni siti, come Elcito o Canfaito per fare alcuni esempi, si potrebbero attivare bus navetta che ne permetterebbero comunque la fruizione, evitando ingorghi e traffico automobilistico”.
La volontà è quindi quella di non dover essere costretti a chiudere questi splendidi luoghi; su questo sottolinea Leli: “Bellezze come quelle menzionate sopra non possono essere chiuse alle visite; non avrebbe senso continuare a promuoverle se, al primo inghippo, si opta per la chiusura. Bisogna raccogliere la sfida gestionale che comporta l’esigenza di maggiori e mirati servizi”.
La rappresentante di Cna Turismo si rivolge quindi agli operatori dell’accoglienza e del turismo: “So quanto i miei colleghi hanno a cuore l’ambiente dove viviamo, per questo li esorto a moltiplicare gli sforzi nell’attività di sensibilizzazione che normalmente rivolgono ai loro ospiti. Tutti devono essere informati sulle necessarie accortezze da prendere per passare in tutta sicurezza una giornata in montagna, dall’abbigliamento adatto, ai comportamenti da evitare”.
Per Leli sarebbe importante approfittare della stagione alle porte per procedere anche a un’indagine-monitoraggio rivolta ai visitatori e finalizzata a scoprire le motivazioni che li hanno spinti a scegliere la montagna, i canali di comunicazione da cui attingono le informazioni, le loro aspettative sul
soggiorno: “E’ intenzione della Cna di Macerata aprire un momento di confronto con gli operatori del turismo e con tutte le istituzioni e gli stakeholder del territorio; dagli enti locali alle aree protette, dai Carabinieri forestali agli operatori del soccorso alpino e speleologico. Un confronto orientato alla condivisione delle conoscenze e delle competenze finalizzato all’individuazione delle linee guida per mantenere in equilibrio le ragioni del fare impresa con le ragioni della salvaguardia dei luoghi e dell’ambiente”.