La città di San Severino racconta le “Memorie di una Terra” ospitando dal 22 maggio al 24 ottobre, a palazzo Servanzi Confidati, l’allestimento temporaneo di un doppio museo. L’evento culturale, promosso dal Comune – assessorato alla Cultura e Turismo -, vedrà al piano terra il Museo del Territorio e al primo piano il Museo della Guerra.
Con il primo percorso si intende dare voce ad alcune testimonianze della civiltà contadina, artigianale e protoindustriale, mentre con l’altro sarà raccontata la Seconda guerra mondiale attraverso le testimonianze della cosiddetta Campagna d’Italia.
Il Museo del Territorio, intitolato a “Oberdan Poleti” e ospitato fino al 2016 in diversi locali della scuola Media, nasce da una felice intuizione dell’allora preside Giuseppe Micozzi Ferri, il quale, negli anni Novanta, con passione e dedizione iniziò a raccogliere da privati cittadini una serie di testimonianze storiche e documentarie. Successivamente il Museo si è arricchito di oggetti e strumenti legati al fiorente artigianato locale e alla civiltà protoindustriale. Scopo principale del museo, da sempre, è quello di rinforzare l’identità collettiva difendendo e mantenendo la memoria dal pericolo della dimenticanza e dai possibili travisamenti dell’antico significato di usi e costumi. Nel museo rivivono, quindi, i fondamenti della nostra cultura, una presenza attiva capace di riannodare l’incontro tra le nuove generazioni e il vissuto dei loro antenati, spesso dimenticato.
Il Museo della Guerra, invece, è stato reso possibile dalla donazione di padre Ivo Marchetti, frate cappuccino. Il religioso ha raccolto oltre 3mila reperti del secondo conflitto e ha deciso di donarli alla Città di San Severino Marche con cui ha sempre avuto profondi legami affettivi. Verrà esposto un patrimonio storico documentario che rappresenta gli avvenimenti bellici dal 1943 al 1945, noti anche come Campagna d’Italia. Il museo mostra gli orrori della guerra ma, nel ricordare stragi e dolori, diviene un valore culturale al fine di preservare la memoria storica e sollecitare la conoscenza del passato.
Il doppio allestimento è stato curato dall’architetto Shura Oyarce Yuzzelli.
Del Comitato di studio fanno parte il sindaco Rosa Piermattei, l’assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, Claudio Cicconi, Raoul Paciaroni, Lorenzo Paciaroni, Egidio Pacella, Alberto Pellegrino, Claudio Ancillai e Silvio Gobbi.
L’iniziativa è patrocinata dal Ministero della Cultura, dalla Regione Marche, dal Consiglio regionale delle Marche, dalla Provincia di Macerata, dall’Unione montana, dall’Accademia di Belle Arti, dalle Università di Camerino e Macerata, dalla Fondazione Salimbeni, dalla Fondazione Claudi, dal Rotary Club di Tolentino e dalla Biblioteca statale di Macerata.