“L’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio comunale della mozione sulla riapertura del Punto nascita all’ospedale di San Severino e sul ripristino di altri servizi, alcuni dei quali ad esso collegati, è un segnale positivo che ripaga la cittadinanza e dà forza a un’azione comune in difesa della nostra struttura sanitaria”. Lo dice l’avvocato Marco Massei, vicepresidente del Comitato per la salvaguardia dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”, che nei giorni scorsi aveva sottolineato l’importanza di far sentire la voce di questo territorio in un’ottica di riorganizzazione dei servizi alla salute nell’entroterra marchigiano.
“Il nuovo Governo regionale – spiega Marco Massei – sta rivalutando il Piano sanitario in senso decentrato, cercando di andare incontro alle necessità della popolazione, molto spesso anziana, anche alla luce di quanto accaduto in tempi recenti a causa della pandemia. E’ quindi importante, da un lato, essere compatti a livello locale e, dall’altro, fare rete con i Comuni della montagna per riqualificare l’ospedale di San Severino. La mozione approvata, da sola, potrebbe restare lettera morta se non seguiranno i fatti. Intanto è un passo in avanti nella direzione giusta.
Personalmente mi sento di ringraziare pubblicamente tante persone e associazioni: i componenti della minoranza che l’hanno presentata e illustrata con trasporto; la maggioranza consiliare, compreso il sindaco, che ha approvato il testo (anche se con lievi modifiche) senza stravolgerlo, atteso che il rischio di chiedere troppo, timore comprensibile, a volte vanifica i buoni propositi; le associazioni e le persone che, senza alcun compenso, e spesso rimettendoci del proprio (in termini di convenienza “politica”, personale, economica), lottano per un fine, un bene assoluto, come quello della salute di cui ci si ricorda solo quando viene a mancare. Quindi, ancora, grazie al Comitato per la salvaguardia dell’ospedale, alla Croce Rossa, alla C.R.I. di San Severino, all’Anello della vita, al Comitato provinciale e locale dell’Avis, all’Associazione Help, al Tribunale per i diritti del malato, alla Caritas e a tutte le altre associazioni che contribuiscono quotidianamente a dare un contributo, anche piccolo, in termini di tempo e disponibilità, solo per alleviare le sofferenze delle persone”.