Il 13 aprile dello scorso anno moriva don Luigi Angeloni. Aveva 98 anni. E’ stato uno dei sacerdoti più longevi della Diocesi, attivo e presente in parrocchia fino all’ultimo.
A San Severino fu lui la terza vittima del Covid.
Da quelle terribili settimane l’Italia ha pianto più di 114 mila persone, decedute a seguito del contagio. Solo oggi i morti sono stati 358. E l’Europa ha superato il milione di vittime. Numeri impressionanti, agghiaccianti.
“Don Luigi non è un numero, non è la prima vittima del Covid. E’ stato il nostro carissimo zio – scrivono i nipoti in sua memoria – e l’aspetto che ci addolora di più, ancora adesso, è che se n’è andato via da solo, senza il sostegno dei familiari. Senza una benedizione, una parola dolce. Nostro zio, insieme a tutti gli altri morti di Covid, non è solo un dolore privato, ma anche un grande dolore comune. Ricordarlo, questo possiamo o meglio dobbiamo fare”.
Domani, martedì 13 aprile, sarà celebrata una messa in memoria di don Luigi Angeloni, e di tutte le vittime del Covid, alle ore 18.30 nel santuario della Madonna dei Lumi. Alle 7.30 un’altra messa lo ricorderà al monastero di Santa Caterina.