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Un'immagine dello spettacolo
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Feronia, in scena “L’arte della commedia” di Eduardo

Il grande Eduardo De Filippo sarà il protagonista di un doppio appuntamento con “i Teatri di Sanseverino”: domenica 2 marzo (alle ore 17, quale ultimo degli appuntamenti in abbonamento con la stagione di prosa), e poi (in replica solo per le scuole) lunedì 3 marzo, alle ore 11, verrà infatti portato in scena lo spettacolo “L’arte della commedia”, prodotto dal Teatro Minimo per la regia di Michele Sinisi. Sul palco si alterneranno Michele Altamura, Vittorio Continelli, Nicola Conversano, Simonetta Damato, Nicola Di Chio, Patrizia Labianca, Riccardo Lanzarone, Gabriele Paolocà e lo stesso Sinisi. Ad anticipare il senso del lavoro di Eduardo, appena una settimana fa, è stato un applauditissimo Antonio Audino, critico teatrale fra i più noti in Italia, prima firma de “Il Sole 24 Ore”, curatore degli spazi teatrale di Rai Radio 3 e autore di diverse pubblicazioni sul teatro. Protagonista de “L’arte della commedia” è Oreste Campese, il capocomico di una compagnia itinerante formata dalla sua famiglia che giunge in pieno inverno in un paese dell’Italia centrale dopo aver subito la disgrazia della perdita del capannone, una struttura teatrale mobile finita in cenere a causa di un incendio accidentale che ha risparmiato solo le casse di trucchi e costumi. Oreste attende di essere ricevuto dal prefetto De Caro (appena trasferito in quella sede) che immagina un piacevole colloquio. I due si confrontano sul significato e sull’importanza del teatro nella società, sull’impegno dello Stato a favore dell’arte e sulla condizione di vita degli attori, esprimendo punti di vista fortemente in contrasto al punto che la discussione degenera e il prefetto, irritato, congeda il capocomico assegnandogli un foglio di via affinché possa lasciare il paese in treno a spese della prefettura. Campese protesta, lamentando di non essere venuto a elemosinare un viaggio ma a chiedere la presenza del prefetto alla messa in scena del nuovo spettacolo della compagnia in modo che il prevedibile afflusso di pubblico gli permetta di ripartire coi propri soldi. Ancor più stizzito dalla proposta di fare da specchietto per le allodole, De Caro fa consegnare a Campese quello che crede essere il foglio di via e lo mette alla porta. Ma, per errore, fra le mani del capocomico finisce la lista delle persone che il prefetto dovrà ricevere. L’attore, prima di andare via, gli lancia una sfida: sarà in grado il prefetto di stabilire se le persone che riceverà nel corso della giornata saranno veramente chi diranno di essere e non attori della sua compagnia? Si assiste quindi a una sfilata di personaggi di varia umanità: il medico condotto, il parroco del paese, la maestra elementare, il farmacista. In ciascuno degli incontri De Caro cerca di capire se si tratti di attori o persone reali, senza riuscire a risolvere l’enigma.

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