Il film “Chiara Lubich – L’amore vince Tutto”, trasmesso domenica 3 gennaio da Raiuno, è stato il programma più seguito della prima serata tv, con 5.641.000 spettatori e il 23% di share. Il film, come noto, è dedicato alla fondatrice del Movimento dei Focolari (nel centenario della sua nascita) ed è stato prodotto dalla Eliseo Multimedia di Luca Barbareschi e Rai Fiction, diretto da Giacomo Campiotti e interpretato da Cristiana Capotondi. L’attrice ha dichiarato di essere stata felice di interpretare Chiara Lubich, una donna contraddistinta, dice, “dalla semplicità, unita a un pizzico di follia”.
“Il movimento dei Focolari comprende due milioni di persone in più di 180 Paesi del mondo e Chiara riusciva a parlare con tutti, faceva già quegli incontri che noi oggi facciamo online, anche se solo in maniera radiofonica, perché sapeva che c’era bisogno di condividere certi valori – spiega la Capotondi -. In quest’epoca in cui abbiamo smesso di farci domande e non riusciamo nemmeno ad affrontare certe tematiche, la figura di Chiara Lubich interpretata laicamente è fondamentale».
Sei anni fa i Comuni di San Severino e Tolentino vinsero insieme il terzo premio del concorso nazionale “Chiara Lubich” promosso dall’associazione “Città per la Fraternità”. Ritirarono il riconoscimento, nella Protomoteca del Campidoglio a Roma, l’allora consigliere comunale e presidente della Commissione alla Cultura, Romina Cherubini, e suo marito Fausto Pezzanesi in rappresentanza del Comune di Tolentino nelle vesti di assessore all’Istruzione.
L’associazione “Città per la Fraternità” diede questa motivazione: “Alla Città di San Severino Marche per i diversi progetti realizzati, insieme e distintamente, con la Città di Tolentino e volti ad alimentare semi di comunità e di fraternità che si vuole rinnovare con la riscoperta fattiva di valori universali con la consapevolezza di essere parte di una rete e di un disegno più grandi”.
Ricordare quel premio – oggi che si torna a parlare molto della figura e dell’opera di Chiara Lubich – può essere lo spunto per rinnovare collaborazioni importanti sul territorio per non perdere di vista, soprattutto in un periodo così duro a causa della pandemia, le persone in difficoltà che vivono nella povertà, nell’emarginazione e in mezzo a tante fragilità sociali.