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Don Luigi Angeloni
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Don Luigi Angeloni, il ricordo dei nipoti: “Grazie zio, sei stato sempre il nostro faro”

Lunedì 20 aprile, alle 9.30, nel santuario della Madonna dei Lumi sarà celebrata una messa in memoria di don Luigi Angeloni a una settimana dalla sua scomparsa. La funzione potrà essere seguita in streaming sulle pagine Facebook della “Parrocchia San Severino Vescovo”.
Intanto i nipoti del sacerdote – il più anziano della Diocesi con i suoi 98 anni – hanno ricevuto in questi giorni tanti attestati di vicinanza e di cordoglio dalle comunità locali, segno che don Luigi era una persona molto cara e la sua morte ha destato profonda commozione.

E proprio la famiglia vuole ringraziare tutti ricordando così il caro zio.

“Noi nipoti siamo commossi e ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno manifestato tanto affetto per il nostro caro zio don Luigi e che ci hanno donato tanti bei ricordi e riflessioni. Noi lo abbiamo sempre ammirato per la sua discrezione, la precisione, l’ordine, la capacità di ascolto, l’ironia, la sensibilità, la schiettezza, il rigore morale e spirituale. Sin da piccoli lui ci ha sempre seguiti nello studio e nella vita. Durante le vacanze estive ci accoglieva nella casa canonica di Corsciano per trascorrere un mese con lui e la nonna. Ci faceva svolgere i compiti, anticipando i tempi. Compiti che si dovevano fare senza alcun suggerimento e senza sconti. Lui infatti ci diceva sempre: “C’è un tempo per lo svago, uno per lo studio e uno per il lavoro”. Al momento del pranzo nessuno si poteva sedere se prima non avessimo detto, assieme a nostro zio, una preghiera al Signore di ringraziamento, con le mani giunte e in silenzio. Siamo cresciuti, ognuno ha proseguito per la sua strada, ma lui è stato sempre presente per conoscere i nostri progetti e sempre pronto a dare consigli, se richiesti. Ci piace ricordare anche la sua curiosità di apprendere cose nuove: da tanti anni usava il computer con informazioni disponibili e accessibili in un tempo immediato grazie al collegamento internet. Aveva inoltre la passione per la lettura dei testi sacri, dei libri sulla vita dei santi e di tanto altro. Era, se vogliamo, anche una “memoria storica” per San Severino e per la Chiesa locale. In particolare, i testi sacri sono stati i compagni della sua vita ed era pronto in ogni momento a chiarire i nostri dubbi religiosi, lui sempre così saldo nella fede. Una parte della sua straordinaria collezione di libri è stata già donata recentemente, col suo consenso, alla Diocesi di Camerino che ora vorrà intitolare proprio a don Luigi Angeloni una sezione della grande biblioteca diocesana.
Zio don Luigi aveva poi una particolare ammirazione per le abbazie, non solo delle Marche, e ci rendeva partecipi di ciò, proponendo ogni anno una visita a una di esse. Preparava prima, meticolosamente, i fogli illustrativi in cui inseriva ogni dettaglio e poi ce li consegnava per la visita, durante la quale potevamo vivere momenti di preghiera, di raccoglimento e riflessione, di convivialità, che facevano bene al nostro spirito e al nostro corpo.
Come parroco amava incontrava la sua gente ogni giorno, preparava bene i bambini e le bambine alla prima Comunione e accompagnava i più grandi al loro matrimonio. Durante le nostre passeggiate spesso si incontravano questi ragazzi, ormai cresciuti, e chiedeva informazioni dei genitori, dei figli, del loro lavoro. Ed era soddisfatto perché diceva di aver sempre conosciuto persone per bene, che gli avevano voluto tanto bene.
Era un po’ una calamita per noi; una sosta da lui, anche piccola, ci faceva star meglio; e fare una bella chiacchierata insieme era molto bello perché si parlava di tutto: religione, politica, arte, quotidianità… Lui sempre col suo rigore amoroso che lo contraddistingueva e che noi conserveremo nel cuore. Come custodiremo i suoi saggi consigli. Ci ha trasmesso il rispetto per le nostre cose e per gli altri, fin da piccoli, quando magari il suo atteggiamento educativo verso di noi ci poteva sembrare troppo severo. Oggi però, rivedendo il nostro rapporto con lui, ci rendiamo conto di quanto fosse affettuoso e lungimirante. E ci addolora davvero tanto il fatto di non avergli potuto allungare una mano per alleviare le sue sofferenze; neppure un sorriso o una carezza nei suoi ultimi giorni di vita. La solitudine di queste morti è l’aspetto più doloroso e triste. Ma dobbiamo essere grati alla signora Mirella che l’ha accudito con tanto affetto e premura e che, da più di un mese, ci sostituiva a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.
Un altro aspetto che vogliamo ricordare di zio don Luigi è la preghiera, sempre e ovunque. Negli ultimi periodi, non potendo più celebrare la messa in parrocchia, lui officiava in casa sua con l’assistenza del diacono Mario Borioni, sempre disponibile e presente. Per noi nipoti anche quella era un’occasione importante per incontrarlo e per lui vederci lì era un motivo di gioia, di vitalità. Dobbiamo essergli grati senza alcun “ma” e vogliamo concludere il nostro ricordo con le parole di Sant’Agostino: “Coloro che amiamo e abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono dovunque noi siamo”.

Grazie a tutti”.

Le nipoti e i nipoti di don Luigi Angeloni

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