L’Anaao Assomed Marche ha ricevuto la comunicazione dall’Asur Marche, a firma del Direttore generale Nadia Storti, con la quale viene informato il segretario regionale della “sospensione della Determina 742 fino al completamento del percorso attuativo del nuovo Ccnl dell’Area sanità”. “Tutti i contratti in corso – si legge nella nota – dovranno pertanto proseguire senza soluzione di continuità e sono da intendersi pienamente operativi”.
La missiva cerca di riportare il sereno in seno alla sanità pubblica e di sospendere temporaneamente la proclamazione dello stato di agitazione di medici e dirigenti sanitari a cui l’Anaao Assomed Marche era pronta a ricorrere per sostenere le rivendicazioni dei suoi iscritti. Il segretario Oriano Mercante, a nome del Consiglio regionale di Anaao Assomed Marche, ha preso atto con soddisfazione della comunicazione ricevuta confidando al contempo che tutte le aziende sanitarie marchigiane intendano procedere alla stessa maniera, così da riaprire il confronto in un clima di sereno e leale confronto nell’interesse della sanità pubblica, dei cittadini che ne usufruiscono e degli operatori che garantiscono il servizio con professionalità e abnegazione.
“Resta ben chiaro – ha detto Mercante – che il nostro sindacato non accetterà mai un ulteriore taglio degli incarichi di struttura già ampiamente al di sotto dei parametri previsti dalla Dgr 1219/2014 per ben 12 unità operative complesse e 38 semplici di cui si chiede il ripristino”. In virtù di tale apertura il sindacato sospende comunque, temporaneamente, l’indizione dello stato di agitazione, ma chiede con forza che in previsione della convocazione Asur del 29 gennaio vengano forniti alle organizzazioni sindacali tutti i dati richiesti per poter rendere operativa tale riunione.
Fin qui la nota dell’associazione sindacale dei medici. Di seguito la presa di posizione e il commento da parte del sindaco Rosa Piermattei.
“Ho appreso dagli organi di stampa che gli effetti della Determina 742 del 31 dicembre 2019, a firma del direttore generale dell’Asur Marche, Nadia Storti, sono stati al momento sospesi dalla stessa Direzione dell’Asur. Pur in presenza di una dimostrazione concreta, anche se parziale, di un ravvedimento, ritengo comunque che l’atto sia profondamente ingiusto e penalizzante per l’ospedale di San Severino e, pertanto, mi sento in dovere di continuare a chiederne l’immediato ritiro. Sono insomma pronta a un dibattito sulle problematiche che riguardano la sanità dei nostri territori ma insisto affinché la Determina 742 sia definitivamente annullata”. Lo dice il sindaco Rosa Piermattei, tornando su un argomento che definisce “molto serio e che non può prestarsi a interpretazioni”.
“È in corso una franca e approfondita interlocuzione con i funzionari del Ministero della Salute, visto che ho scritto anche al Ministro Speranza, per portarli a conoscenza della questione che non risulta assolutamente chiusa, anche se sembra che qualche passo in avanti da parte dell’Asur sia stato fatto. Ho ottenuto ampio mandato da altre Amministrazioni comunali, interessate anch’esse agli effetti che la Determina produrrebbe per il nostro e per altri ospedali, le quali si sono dette pronte a unirsi a noi in una causa comune finalizzata al benessere delle nostre comunità. Causa che sarà perseguita incessantemente e con tutti gli strumenti democratici. Sto valutando anche un ricorso amministrativo contro la decisione della Direzione dell’Asur perché è mia intenzione seguire davvero tutte le strade possibili – ricorda il primo cittadino settempedano -. Ad oggi solo l’abnegazione e la professionalità di tanti medici hanno evitato interruzioni di servizi e disagi ai pazienti. Sto ancora aspettando una risposta a una serie di missive che ho spedito in questi giorni alla Storti e al Governatore della Regione Marche, Luca Ceriscioli, il quale riveste ancora il ruolo di assessore alla Salute. Pure questo mi sembra un altro aspetto alquanto scandaloso in questa vicenda. I territori andrebbero ascoltati, certi provvedimenti andrebbero presi assieme ai sindaci, che sono primi responsabili della salute della popolazione, ma anche le prime persone chiamate democraticamente a rappresentare i cittadini”.