Il Settempedano
Era l’epilogo tanto atteso quanto temuto. Per il 60° dell’Itts Eustachio Divini gli organizzatori, con in primis il docente di Scienze motorie Livio Poleti, festeggiatissimo per il prossimo pensionamento, avevano serbato l’asso nella manica: lo showman Paolo Ruffini con le squillanti «Voci sole». La ciliegina sulla torta è però diventata un tormentone. Gli scrosci tanto improvvisi quanto violenti suggerivano la soluzione B: manifestazione di chiusura al chiuso del teatro Feronia. Dopo una serie di febbrili consulti tra il sindaco Rosa Piermattei e gli «organizers», la decisione: «Rischiamo lo spettacolo all’aperto, sul palco di Piazza del Popolo, perché – ha sottolineato il primo cittadino – vogliamo dare la possibilità a tutti di parteciparvi per condividere un pizzico di buon umore che ci deve sempre sorreggere contro le avversità della vita. Guardiamo avanti fiduciosi». E Giove Pluvio si è calmato, così come in occasione del 500° anniversario della Lacrimazione della Vergine del Glorioso. Ed allora, il via, dapprima timido, poi sempre più coinvolgente, dello spettacolo, proprio all’epilogo delle evoluzioni degli apprezzati «Harlem» di casa nostra dalla parte opposta del più rappresentativo ovale cittadino. Paolo Ruffini, introdotto dalle Voci Sole e presentato da Marco Moscatelli, ha saputo fare di tutto: scherzare con il pubblico sugli screzi della – sulla carta – bella stagione, sull’amore eterno, sui tempi andati ma che restano nel cuore di ciascuno per mezzo di suggestivi ricordi. Giochi, interviste improvvisate ai giovanissimi e a chi un giorno lo era, battute per tutti i gusti ma anche una profonda umanità verso i meno fortunati. Il Divini con il travolgente Ruffini ha chiuso il 60° in bellezza.
Lu.Mus.
