Ultime news
  • “Summer Time”: ricco cartellone di eventi per l’estate in città
  • L’Anas toglie il semaforo al ponte dell’Intagliata. Per i pedoni transitabile solo un lato
  • Unimc, Irene Moscatelli si laurea con 110 e lode in Scienze della formazione primaria
  • Francesco Fucili riconfermato presidente di Coldiretti Macerata
  • Settempeda, quale futuro? Martedì assemblea pubblica nell’aula magna del “Divini”
  • Settempeda: la Juniores batte il Montefano (2-0) e il Matelica (1-0)
  • Al Feronia il “Concerto per la Città” ammalia San Severino
  • Scomparso l’architetto e scrittore Fabio Mariano: era molto legato a San Severino
  • Per “Il Maggio dei libri” arriva il giornalista e scrittore Giorgio Zanchini
  • Maltempo, c’è la conta dei danni: chiusa via Bramante per il pericolo di caduta alberi

Il SettempedanoIl Settempedano

Soverchia Marmi
  • Home
  • Elezioni Comunali
    • Ultime News
    • 2021
      • Elenco liste
      • Risultati
    • 2016
      • Elenco liste
      • Risultati
  • Attualità
  • Cronaca
  • Cultura
    • L’angolo matematico
    • Pillole di cultura Settempedana
    • Cabina di proiezione
  • Teatri di Sanseverino
  • L’intervento
  • Economia
  • Sport
    • Speciale TOKYO 2020
  • Contatti
Home | Cultura | Recensione: il Van Gogh di Schnabel agguanta l’eternità
Euro Net San Severino Marche
VanGogh - Sulla soglia dell'eternità

Recensione: il Van Gogh di Schnabel agguanta l’eternità

Pubblicato da Redazione in Cultura 1,397 Visite

Vincent van Gogh è un pittore dalla pennellata spessa, veloce ed inconfondibile. La sua pittura è audace, troppo avanti: corre veloce come lui quando passeggia nelle campagne che tanto adora. Di quei luoghi, egli imprime l’anima nelle sue tele, dando forma e figura allo spirito del mondo percepito dalle sue retine. Pennellate corpose, come detto, cariche, pesanti e quasi tridimensionali: il colore fuoriesce dalla tela, come se volesse raggiungere chi lo guarda, come se volesse tastare le pupille del fruitore. Ma la vita di Vincent non è facile: nessuno apprezza lui e la sua arte, e ciò lo turba. Vive in un mondo, tra follia e visione, che egli solo riesce a sentire: una gabbia di immagini e sensazioni dalla quale quasi tutti sono esclusi. Chiunque lo evita o lo maltratta. Solo il fratello, Théo, e Paul Gauguin gli vogliono bene. Il primo, prova sincero affetto e crede nella sua arte; il secondo, è il famoso pittore con cui ha un’amicizia intensa e turbata, un continuo confronto e scontro sulla visione della vita e dell’arte. Questa è storia, da molti è stata narrata e rappresentata. Ma solo Julian Schnabel è riuscito a creare una vera narrazione espressiva e visiva, una degna pittura su pellicola della vita di Vincent. In Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità, il pittore-regista statunitense rappresenta gli ultimi tre anni di vita del pittore olandese. Schnabel percorre le tappe principali degli ultimi tempi: l’incontro con Gauguin, il periodo ad Arles, i momenti di crisi ed i soggiorni al manicomio di Saint-Rémy-de-Provence, fino alla misteriosa morte, nel 1890, ad Auvers-sur-Oise. Le lettere tra Théo e Vincent fanno da ossatura alla vicenda, senza cedere alla didascalia: l’autore raffigura il percorso di van Gogh seguendo con frenesia i passi dell’instancabile pittore viandante. Le continue soggettive, la camera a mano, le distorsioni dei primi piani, la concitazione di alcune sequenze, il filtro giallastro di certe atmosfere: tutte queste tecniche sono il pennello e la tavolozza del regista. Schnabel, attraverso tali pratiche, tratteggia con precisione e vitalità la figura di uno dei più sfortunati ed importanti pittori della storia. L’ingegnosità del regista si fa contenuto, il mezzo diventa messaggio: ciò che vediamo plasma ciò che sentiamo, per affondare e radicarsi nelle nostre menti. In Van Gogh, tecnica e contenuto concorrono a creare la pura immedesimazione dello spettatore nel protagonista, vivendo i suoi entusiasmi e le sue turbe, senza pecche agiografiche. La vita dell’addolorato olandese, uomo poliedrico ed inquieto, pittore per vocazione, necessità e nevrosi, è interpretata da un grande Willem Dafoe (premiato a Venezia con la Coppa Volpi), il quale rivive la pena del protagonista con un’intensità autentica, senza cedere al patetismo: ripercorre (affiancato da interpreti altrettanto ottimi) il cammino dell’olandese verso quella sconosciuta eternità che non appartiene a questo mondo. Costante è la ricerca di Vincent del luogo, della luce capace di dar vita alle proprie tele: le interminabili passeggiate fanno da leitmotiv; i suoi strumenti sono tanto i pennelli ed i colori quanto le gambe per passeggiare. Il tema della visione del mondo è il fulcro della storia: frequentemente, Vincent ribadisce di voler mostrare agli altri le cose non come sono, ma come lui le vede. L’evoluzione lo porta ad essere cosciente di non appartenere al contingente, all’attuale, ma ai posteri che verranno, all’eternità successiva: il van Gogh di Schnabel non solo raggiunge la soglia dell’eternità, ma la agguanta e la varca. La pellicola parla da sé, cattura senza il bisogno di troppe analisi: come scrisse Vincent nell’ultima lettera a Théo «[…] non possiamo far parlare che i nostri quadri», lo stesso per Schnabel non possiamo far parlare che la sua opera.

Silvio Gobbi

Print Friendly, PDF & EmailStampa questo articolo
recensione cinematografica 2019-01-04
+Redazione
  • tweet

TAG: recensione cinematografica

Centro Medico Blu Gallery
Articolo Precedente Percorsi di formazione al matrimonio: venerdì 11 gennaio il primo incontro
Articolo Successivo Cinquant’anni di storia nelle agende di Nello Prosperi

Articoli simili

Irene Moscatelli

Unimc, Irene Moscatelli si laurea con 110 e lode in Scienze della formazione primaria

26 maggio 2023

Giorgio Zanchini

Per “Il Maggio dei libri” arriva il giornalista e scrittore Giorgio Zanchini

25 maggio 2023

Il Cammino dei Forti al Salone del libro di Torino

Al Salone del libro di Torino anche la storia del “Cammino dei Forti”

23 maggio 2023

Nuove foto

I protagonisti del pomeriggio al Feronia
Una scena dello spettacolo
Il selfie di squadra allo specchio
Felicioli già in ritiro con il Verona
L'incontro a distanza per la festa dei nonni
Il pubblico della passata edizione
Le Scuole Medie
Roberto Broglia
Vertice con i responsabili della Protezione civile
Da sinistra: Cruciani, Tombolini, Crescenzi
La Croce rossa di San Severino impegnata nel call center del progetto

Social

Seguici su Faebook

Login

  • Registrati
  • Hai dimenticato la password?

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Il Settempedano

Direttore editoriale
Cristiana Zampa

Direttore responsabile
Mauro Grespini

Cellulare +39 (338) 3616476
maurogres@hotmail.com

Editore
Associazione Gopher
Reg. Trib. di Camerino
n. 2/97 del 20/05/1997
P.IVA 01288480435

Elenco categorie

  • Attualità (2.011)
  • Cabina di proiezione (21)
  • Consigliati (2.024)
  • Cronaca (1.891)
  • Cultura (1.679)
  • Economia (830)
  • Elezioni Comunali (171)
  • L'angolo matematico (12)
  • L'intervento (266)
  • Pillole di cultura Settempedana (24)
  • Speciale TOKYO 2020 (10)
  • Sport (2.656)
  • Teatri di Sanseverino (298)
Il Settempedano © Copyright 2020, Tutti i diritti riservati | Web Agency Studio Borgiani