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Il Preside Luciani con gli ispettori della Polizia Ferroviaria
Il preside Luciani durante un incontro alle Medie con la Polizia ferroviaria (marzo 2018)

Polizia ferroviaria a scuola: “Attenzione al ‘fake’ della Rete”

Rispetto delle regole che conduce in maniera naturale alla sicurezza fisica dell’utente ma anche attenzione costante al web per scoprire che i filmati sui ragazzi “eroi” che sopravvivono al passaggio del treno sono frutto di abili montaggi e, quindi, “fake”. Tutto ciò ha ravvivato l’attenzione dei ragazzi delle classi terze della Secondaria dell’Ic Padre Tacchi Venturi che hanno sacrificato (loro per la verità volentieri, gli insegnanti alle prese con compiti in classe e simulazione di prove Invalsi molto meno…) un paio d’ore della mattinata sui banchi di scuola per ascoltare l’Ispettore superiore della Polizia ferroviaria, Gianfranco Bartolucci, coadiuvato dall’assistente capo Barbara Napolitano della Polizia Ferroviaria. La più antica specialità, questa, delle quattro della Polizia di stato con i 110 anni di esistenza festeggiati proprio nel 2018 che si preoccupa di salvaguardare la sicurezza dei cittadini che fanno ricorso al treno per i propri viaggi. “Se si rispettano le regole – ha sottolineato l’ispettore Bartolucci – non si rischia nulla, considerato che l’incidentalità ferroviaria è statisticamente un decimo di quella automobilistica ed aerea. Pur tuttavia si deve fare attenzione a non scherzare con i bestioni che transitano sulle rotaie dato che, tanto per avere un’idea della loro mole, una carrozza di un regionale pesa circa 18 tonnellate e per farlo fermare con il freno di emergenza quando raggiunge la velocità massima di 120 km/h è necessario circa un chilometro di strada ferrata. Il discorso si amplifica quando si parla di treni superveloci che raggiungono i 300 km/h.”. Il top dell’attenzione si è registrato quando i due esponenti delle forze dell’ordine hanno mostrato ai ragazzi il video di un giovane che si è sdraiato longitudinalmente ad un binario, rialzandosi come se nulla fosse dopo il passaggio di un treno. “Il filmato è un “fake”, un falso – ha concluso Bartolucci – come si può chiaramente vedere dalla mancanza di movimento della giacca del ragazzo e delle foglie degli alberi a ridosso della ferrovia. Chiunque tentasse l’impresa non avrebbe scampo. Non cascate nel tranello dell’emulazione”.

Lu. Mus.

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