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Il sindaco Rosa Piermattei con il presidente della Regione e il capo della Protezione civile nazionale
Il sindaco Rosa Piermattei con il presidente della Regione e il capo della Protezione civile nazionale

Bilancio 2017, auspici per il 2018: parla il sindaco Piermattei

A fine anno abbiamo rivolto al sindaco e ai rappresentanti dell’opposizione in Consiglio comunale due domande:

1. Cosa è andato bene e cosa invece si poteva fare meglio o di più per San Severino nel 2017?
2. Quali idee, prospettive o preoccupazioni per San Severino nel 2018.

Ecco le considerazioni del sindaco Rosa Piermattei.

1) Sicuramente è andata bene la gestione dell’emergenza post-terremoto. Non ce lo diciamo da soli ma ce lo dicono tutti, compresi gli amministratori di paesi vicini. La macchina comunale ha funzionato, ha lavorato bene e ha saputo muoversi rispettando scadenze e impegni. Com’è noto abbiamo effettuato tutti i sopralluoghi che dovevamo effettuare nelle abitazioni lesionate dal sisma, abbiamo avviato e portato a termine tutte le demolizioni che avevano la documentazione in regola, abbiamo completato la rimozione delle macerie a terra. Poi abbiamo presentato progetti di ricostruzione di importanti edifici e progetti per la realizzazione di strutture provvisorie, ma non solo. Penso alla nuova scuola che sorgerà nel giardino pubblico del rione Di Contro, tanto per citare un esempio. Certo c’è ancora molto da fare, ma nel frattempo abbiamo anche sistemato tante famiglie nelle aree Sae e ci siamo occupati di quelle che percepiscono i contributi per l’autonoma sistemazione e altri aiuti. Ma, ripeto, il terremoto è solo una parte del lavoro quotidiano svolto negli ultimi dodici mesi. Abbiamo gestito abbastanza bene anche un secondo Comune, quello che ha fatto fronte a quella che può essere considerata l’ordinaria amministrazione. Non possiamo dimenticarci, infatti, che dall’ottobre 2016 come amministratori praticamente gestiamo due Comuni con atti straordinari e ordinari che viaggiano spesso in parallelo. Non si può avere idea di quello che comportano certe pratiche in termini di tempo. Ci sono iter burocratici che richiedono tempo ed energie disumane. Occorre stare dietro a tutto. Ci siamo occupati anche di argomenti importanti come la sanità e il nostro ospedale, la viabilità con il rifacimento, ad esempio, della provinciale che porta a Tolentino che da anni attendeva un intervento. Anche il Comune ci ha messo del suo attingendo ai proventi derivanti dalle multe fatte con l’Autovelox. Sicuramente dimentico altro, ma in tutta franchezza dico anche che insieme a tante luci il 2017 ha riservato ai nostri cittadini anche alcune ombre. Non mi nascondo come sindaco, non l’ho mai fatto. Potevamo spendere un po’ del nostro tempo a pensare anche a quello che avremo voluto fare e che avevamo pensato in campagna elettorale. L’appuntamento lo abbiamo solo rimandato di poco, adesso è ancora il momento di pensare a tante famiglie che devono fare i conti quotidianamente con il terremoto e col dramma del lavoro che non c’è.

2) Un’unica grande preoccupazione: che non partano i cantieri della ricostruzione post terremoto dei privati. Anche di quella leggera. Il Comune può fare ben poco, ma stiamo lottando per i cittadini. Il sindaco ha spronato più volte i tecnici a presentare i progetti, ha chiesto alle autorità su tutti i tavoli del confronto di cambiare la normativa, le regole, di modificare tutto pur di vedere l’inizio dei lavori. Ci sono famiglie che aspettano da più di un anno. E’ troppo. Veramente troppo. Come pubblica amministrazione i nostri progetti li abbiamo presentati, su alcuni stiamo lavorando, ma siamo a buon punto. I cantieri riguarderanno le scuole principalmente, ma anche il recupero del vecchio Municipio, di parte del complesso del Glorioso. Opere milionarie che sono state tutte finanziate e che stanno per partire. Abbiamo dato una grossa spinta anche alle pratiche per la ricostruzione dell’Istituto tecnico “Divini”. Per il 2018 contiamo di vedere avviati importanti servizi presso il nostro ospedale e progetti di collaborazione con i nostri atenei e con altri enti, istituzioni e associazioni che operano sul territorio. Speriamo di poter riuscire a coinvolgere anche forze nuove nella gestione della cosa pubblica. Servono giovani, servono idee frizzanti, serve quel cambiamento che tutti auspicano ma che è difficile ancora a realizzarsi.

 

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