Sergio Giorgetti, responsabile dell’unità operativa Cure palliative e Hospice all’ospedale di San Severino; il coordinatore degli Ambiti territoriali sociali XVI, XVII e XVIII presso le Unioni montane di San Severino, Camerino e San Ginesio, Valerio Valeriani; il presidente del Cai di San Severino, Marino Scattolini; il vice sindaco di Esanatoglia, Debora Brugnola; il coordinatore della Società italiana cure palliative sezione Marche, Carlo Brunori; il presidente Omceo di Ancona, Fulvio Borromei; lo psicoterapeuta e psiconcologo, Roberto Calosi; lo psichiatra e docente dell’Università di Siena, Giovanni Bonelli; la responsabile del master in Death studies and end of life all’Università di Padova, Ines Testoni; l’ex presidente della Fondazione Pro Hospice di Loreto, Ancilla Tombolini; il dottor Marcello Moscoloni, medico palliativista dell’Hospice di Chiaravalle; l’associazione L’Abbraccio e i volontari dell’Hospice di Montegranaro; il St. Christopher’s Hospice; la storica dell’arte Thais Fusco e lo scultore Valentino Giampoli: sono tutti loro gli assegnatari del “Premio Movimento Hospice Marche 2017”, il riconoscimento consegnato in occasione dell’ultima edizione del festival del saper vivere “Fino alla fine” ospitato lo scorso fine settimana al teatro Italia di San Severino.
La manifestazione, promossa dalla Fondazione l’Anello della Vita onlus e dal Movimento Hospice Marche, con il patrocinio del Comune di San Severino, ha proposto percorsi di riflessione, formazione ed esperienza artistica sulle varie fasi della vita, inclusa l’ultima. Alla cerimonia di assegnazione dei premi hanno preso parte, fra gli altri, il direttore artistico del festival, Ayres Marques Pinto, e l’assessore ai Servizi sociali del Comune, Vanna Bianconi.
Nel corso della tre giorni sono state ospitate anche le mostre “Last frame: l’ultimo fotogramma di una storia”, una collettiva fotografica, “Il volto del tempo”, un progetto di educazione alla grande età e alla terminalità della vita a cura di Ayres Marques, e “Finestre in divenire, impermanenza perenne”, un’elaborazione fotografica sperimentale che rappresenta il percorso filosofico-esistenziale di una vita, tra statico e dinamico a cura di Marina Marques.