Mentre nel giorno di Pasqua è stata raggiunta – e superata – la quota di 500 firme dalla petizione promossa contro l’abbattimento dell’attuale chiosco dei Giardini pubblici, Il Settempedano cerca di dare un contributo al dibattito pubblicando uno stralcio della relazione dell’architetto Lorena Luccioni, professionista incaricata dal Comune per il progetto di “Riqualificazione dei Giardini storici ‘Giuseppe Coletti’ con valorizzazione delle aree verdi e ampliamento del chiosco-bar con annessa pista da ballo”.
In tal modo il lettore ha un quadro della situazione più dettagliato per poter ragionare attorno a una questione che, giustamente, sta suscitando molto interesse in città. Ecco cosa scrive l’architetto Luccioni.
Il progetto di riqualificazione
“L’analisi dello stato attuale e il confronto con lo stato originale danno un quadro preciso degli interventi auspicabili e di quelli immediatamente necessari. E’ indubbio che nel corso del ‘900 si sono operate trasformazioni all’insegna del rinnovo e della modernità, non sempre migliorative (…). Del giardino storico praticamente rimangono il pregevole patrimonio arboreo e la recinzione monumentale lungo viale Matteotti, mentre tutto il resto (arredi, lampioni, edifici, recinzioni periferiche) è perduto e irreversibilmente sostituito nel tempo. Si propone pertanto un progetto di riqualificazione per parti, che introduca elementi nuovi e contemporanei, ma in assoluta armonia per materiali e colori con il parco storico, tali da garantire la massima integrazione visiva di ciò che si va ad introdurre, per rispondere alle esigenze pratiche e alla definizione di alcune problematiche oggi presenti.
Il progetto perciò andrà ad operare per aree tematiche per una riqualificazione generale del giardino nell’impatto visivo e nella fruibilità delle strutture. Gli interventi necessari potranno essere programmati anche per fasi successive.
Le opere necessarie
L’elemento architettonico preminente, anche dimensionalmente, è senz’altro il chiosco, che posizionato in fondo al viale centrale diventa un importante traguardo visivo e meta finale della lunga passeggiata. Per tale struttura si propone l’integrale sostituzione, essendo quella di oggi una struttura insufficiente (per capacità) alle attuali esigenze, ed essendo inoltre di modesta qualità architettonica oltre che obsoleta e bisognosa di cospicui interventi di adeguamento. La demolizione della struttura farà spazio a una nuova costruzione estremamente rispettosa del luogo, che si svilupperà adagiandosi sul terreno senza modificarlo, e in mezzo agli alberi esistenti tutti rigorosamente conservati. Anzi, uno di questi alberi verrà addirittura inglobato in un patio del nuovo chiosco, in una simbolica fusione tra architettura e natura.
Il nuovo bar sarà composto di un corpo principale e due corpi secondari minori, il primo destinato ai servizi e il secondo a saletta con tavolini per la sosta. I due corpi minori si distingueranno nella composizione dei volumi per la presenza di rivestimenti in pannelli o elementi stratificati ad alta densità per esterni, dotati di una lamina di legno naturale o di aspetto simile, capaci di combinare al tempo stesso la bellezza del materiale all’assenza totale di manutenzione e alla lunga durata garantita (vedi ad esempio le caratteristiche del Parklex Facade® e l’elevata resistenza certificata agli agenti atmosferici, o di altri materiali composti con elevate caratteristiche decorative). Verso il giardino il chiosco si apre con un’ampia vetrata, schermata da frangisole nella sola parte più soleggiata appartenente alla saletta laterale.
Per quanto riguarda il giardino, si prevede la definizione delle aiuole nel loro contorno storico con lamiera di acciaio Corten pretrattato (già ossidato alla posa) incassata tra i percorsi a breccino e il terreno delle zone piantumate. La bordura verrà fissata, previa curvatura, con semplici picchetti in profondità nel terreno senza ulteriori opere.
Per quanto riguarda la vasca di cemento della fontana centrale si prevede un rivestimento in pietra (o marmo) a pezzature irregolari, lasciando quindi la superficie liscia, in una sorta di compromesso tra l’aspetto originale (roccia naturale) e la funzionalità della seduta oggi gradita dagli utilizzatori locali. Il rivestimento permetterà di ottenere una riduzione notevole della manutenzione necessaria.
L’illuminazione del parco dovrà essere totalmente rivista con corpi illuminanti a Led a luce calda, montati su palo o su proiettori nascosti a seconda delle situazioni richieste di illuminazione diffusa o ambientale (aree di passeggio e di sosta) o di illuminazione di accento, quest’ultima direzionata verso obiettivi specifici per esaltare alcune specie vegetali di particolare pregio. Si preferiscono e si propongono a tale proposito elementi tecnici e altamente performanti, totalmente nascosti nel verde, piuttosto che elementi di illuminazione vistosi e di arredo, anche per recuperare quell’immagine antica del parco naturale all’inglese che appare nelle foto della prima epoca di impianto del giardino, allora del tutto sprovvisto di illuminazione.
Sono inoltre selezionati, ove non disegnati appositamente, i nuovi arredi da introdurre, come i cestini gettacarte, le nuove sedute nelle aree periferiche e nell’area del bar, la nuova segnaletica. Andranno eliminati gli arredi improvvisati e impropri come le colonne di tronco con ciotole vuote soprastanti.
Per quanto riguarda il verde, oltre alla generale manutenzione e revisione del patrimonio arboreo e arbustivo, si prevede la messa a dimora di nuove siepi a protezione e schermatura delle zone di confine, specie lungo la recinzione con via San Sebastiano (strada di traffico carrabile) e con le strutture confinanti, oggi tutte particolarmente sguarnite.
Andrà revisionato completamente e reso efficiente l’impianto di irrigazione.
L’area dei giochi dovrà essere organizzata e pavimentata con materiale antiurto, delimitata e arredata con giochi preferibilmente di legno rispetto a quelli di plastica.
In sintesi il programma di riqualificazione del giardino pubblico appare particolarmente complesso per la pluralità delle tematiche sulle quali si dovrà intervenire e andrà perciò attuato per fasi secondo la disponibilità finanziaria del Comune, ipotizzando un possibile ordine di priorità delle opere da eseguire nell’immediato e poi a seguire nel tempo:
1) riqualificazione del chiosco-bar e dell’area pavimentata (ex pista da ballo);
2) sostituzione dei cestini, della segnaletica, dei dissuasori;
3) rivestimento della vasca della fontana;
4) sostituzione del sistema obsoleto di illuminazione;
5) definizione delle aiuole a partire dal viale maestro;
6) ripristino dell’impianto di irrigazione;
7) sostituzione delle panchine;
8) piantumazioni delle siepi lungo le recinzioni secondarie;
9) definizione e arredo dell’ala marginale destra (lungo via San Sebastiano);
10) definizione e arredo dell’ala marginale sinistra (area gioco bimbi).
1° Stralcio esecutivo
Nell’ambito del progetto generale di riqualificazione dei giardini pubblici, e dei molteplici aspetti rilevati ai fini di un’azione coordinata degli interventi necessari, si concentrano le risorse oggi disponibili nella sola riqualificazione della struttura di ristoro denominata chiosco-bar, collocata nella estremità nord del parco pubblico. Per tale struttura sono previste la sostituzione integrale del corpo di fabbrica e l’eventuale riqualificazione degli spazi di contorno.
Il nuovo bar
La nuova struttura di circa 138mq lordi articolata su un solo piano occuperà in parte il sedime dell’edificio esistente e si amplierà verso ovest, tenendo in conto della posizione degli alberi al fine di non modificare la situazione esistente. La quota di progetto a pavimento finito sarà quella della pista da ballo, a circa + 60cm. rispetto alla quota del bar attuale. Per tale ragione, ma non solo, l’ampliamento del bar esistente con una prima ipotesi della sua conservazione appariva alquanto problematica per la differenza di quota certamente non trascurabile, anche ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche. La struttura prevista è in cemento armato, scelta operata essenzialmente per contenere i costi date le risorse disponibili, e tamponamenti in mattone termico tipo Poroton. All’esterno sarà intonacato, e i due corpi laterali dei servizi igienici e del laboratorio-dispensa verranno distinti da rivestimenti decorativi. All’interno tutta la struttura verrà completamente foderata di cartongesso e isolante termico al fine di evitare i ponti termici in corrispondenza dei pilastri in cemento armato.
Il nuovo bar verrà dotato di ampie vetrate al fine di rendere la struttura il più possibile integrata con l’ambiente verde che lo circonda e lo avvolge, e in parte lo penetra, essendovi inglobato un ippocastano in una piccola corte vetrata di circa 3 metri di lato (quadrata) intorno alla quale saranno disposti i tavolini del bar anche d’inverno. Il bar è dotato di un locale spogliatoio, di un servizio igienico dedicato (uno dei tre da riservare al personale) e di un locale laboratorio dove preparare eventuali piatti freddi, con dispensa.
Le barriere architettoniche saranno completamente abbattute essendo l’ingresso possibile direttamente dall’area pavimentata esterna, quest’ultima utilizzabile sia per i tavoli all’aperto che come pista da ballo come da tradizione. I servizi igienici inoltre prevedono un servizio dedicato per i portatori di handicap, completo di sanitari speciali, maniglioni di ausilio, doccetta e quant’altro”.