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La demolizione dell'Itis
La demolizione dell'Itis

Terremoto, un anno dopo: i numeri dell’emergenza

A 11 mesi dal sisma, ecco la situazione. L’Ufficio sisma del Comune ha censito 616 edifici totalmente inagibili (certificati con esito E della scheda Aedes); 417 edifici con esito B (inagibilità parziale); 80 edifici con esito C. In tutto più di mille edifici danneggiati dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016. Ad oggi, tramite Mude, il modello unico digitale per l’edilizia, sono stati presentati 13 progetti relativi alla ricostruzione di edifici con inagibilità totale E, 42 progetti di riparazione dei danni di abitazioni con inagibilità parziale B e 5 progetti per il recupero di edifici classificati come C. Un totale di 60 progetti, di cui solo 4 hanno ottenuto il decreto di finanziamento dell’Ufficio speciale per la Ricostruzione area di Macerata.

Le demolizioni

Nei report dell’emergenza figurano sicuramente anche le demolizioni che prima i Vigili del fuoco e adesso il Comune, tramite imprese private, stanno portando a termine. In particolare, dai Vigili del fuoco ne sono state eseguite ben 34. Al momento ne restano ancora 9. La prima è stata ultimata da un’impresa privata per conto del Comune in zona Uvaiolo, mentre un’altra, a Stigliano, è stata autorizzata dall’Ufficio Ricostruzione proprio la settimana scorsa. Attualmente sono in fase di distacco, da parte dell’Assem, le linee degli impianti presenti sull’edificio e presto si procederà all’abbattimento.

Le macerie

San Severino deve smaltire 51.535 metri cubi di materiali, corrispondenti a oltre 38 mila tonnellate. Il Cosmari ha provveduto a recuperare 16.333 tonnellate; in media si recuperano 130 tonnellate al giorno. Restano ancora alcuni siti al rione Mazzini e a Cesolo. Ora si aggiungeranno le demolizioni che il Comune ha avviato o sta avviando.

Le famiglie

Sono ancora 1500 quelle che vivono fuori casa; di queste 174 si trovano ospitate in alberghi e altre strutture ricettive; il resto usufruisce del Contributo per l’autonoma sistemazione. Circa 3.500 persone sono interessate dall’emergenza. Per il Cas il Comune è partito da 1.317 richieste di contributi, inserite nel sistema regionale Cohesion. All’inizio ne sono state liquidate circa 1.200; oggi siamo a 1.080 totali per un importo complessivo di 769 mila euro per il mese di luglio. A questi numeri si devono aggiungere quelli delle Sae, le Soluzioni abitative in emergenza, in fase di realizzazione al rione di San Michele. L’insediamento ospiterà 103 “casette” (58 da 40 metri quadrati, 43 da 60 metri quadrati e 2 da 80 metri quadrati dove verranno ospitati anche alcuni disabili). Per ora ne sono state installate 29. Infine, ci sono gli alloggi (4 in tutto) che l’Erap sta acquistando per destinare sempre a famiglie terremotate.

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