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Andrea Falistocco
Andrea Falistocco

Lutto cittadino: mercoledì i funerali di Andrea Falistocco

Saranno celebrati mercoledì 9 agosto nel tendone del “Don Orione” i funerali di Andrea Falistocco, il cameriere e barista settempedano morto sabato in un incidente con la moto. Il feretro partirà dall’ospedale alle ore 9.30. Il nulla osta per il rito funebre è arrivato ai familiari oggi pomeriggio, dopo che il medico legale aveva concluso l’ispezione cadaverica disposta dall’autorità giudiziaria. Già in serata la salma era nella camera ardente dell’obitorio cittadino, dove tantissimi amici e parenti si stringono in queste ore attorno al papà Alvaro, alla mamma Graziella e al fratello maggiore Giordano.

Andrea lavorava all’Oasi del gusto, a Taccoli, e il 20 agosto avrebbe compiuto 32 anni. Sabato, mentre percorreva la strada che collega la “361” con la provinciale per Tolentino, è andato a sbattere con la sua Triunph bianca contro una Fiat Panda che sopraggiungeva in direzione opposta. L’urto è stato terribile: il giovane è stato sbalzato via a parecchi metri di distanza e non c’è stato nulla da fare. Inutili i soccorsi, che pure sono giunti tempestivamente sul luogo dell’incidente. I rilievi sono stati eseguiti dalla Polstrada di Camerino.

C’è grande tristezza in città per questa immane tragedia, ma c’è anche profondo sconcerto per la crudele sorte che ha segnato la vita dei fratelli Alberto, Armando e Alvaro Falistocco che hanno perso tre dei loro giovani figli (dal 2010 a oggi) in altrettanti incidenti con l’auto o, in quest’ultimo caso, con la moto. Il sindaco Rosa Piermattei ha preannunciato la proclamazione del lutto cittadino. Del resto Andrea era molto noto, sempre cordiale e sorridente con i clienti dell’Oasi e benvoluto dagli amici, che lo chiamavano simpaticamente “Sbè”. Pacifico Vittorini, titolare dell’esercizio pubblico, lo aveva accolto a braccia aperte nel suo staff: “Era con noi da almeno 7-8 anni, un ragazzo davvero in gamba, affidabile, preciso, su cui potevi sempre contare – ci dice Pacifico, con gli occhi lucidi –. Ancora non possiamo credere a quanto è successo. Sabato, quando ci hanno chiamato, abbiamo sperato fino all’ultimo che non fosse vero: Andrea era venuto a lavorare in macchina, non poteva essere lui! Invece, evidentemente, era andato a casa e, presa la moto, aveva deciso di fare un giro. Quando dici il destino…”.

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