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Home | Cultura | Poesia. I versi di Achille Alba: “Pretoria Road”
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Londra avvolta dalla nebbia
Londra avvolta dalla nebbia

Poesia. I versi di Achille Alba: “Pretoria Road”

Pubblicato da Mauro Grespini in Cultura 1,280 Visite

Pretoria Road

Houses are sunk in the fog
of the night
trees are terrible ghosts
in the lamp-lights
men long shadows passing by.
Far away of a sparrow a fly
blows up the loneness of the sky:
joy lasting a while
as behind the glass window
in your lips your smile.

London 1982
Achille Alba
Nella notturna nebbia
affogano le case
gli alberi frenetici fantasmi
sotto la luce fioca
di lampioni ocra
gli uomini che passano
sono lunghe ombre paurose
che sfiorano il suolo.
Lontano il volo
di un passero solo
rompe la solitudine
del cielo
gioia che dura un momento
come dietro il vetro della finestra
il dolce sorriso
sul tuo mento.

Londra 1982

(Versione di Achille Alba)

P.S. E’ commovente che un autore di poesie, ormai avanti negli anni, ritrovi negli angoli di un cassetto un’antica poesia forse dimentica e nata oltre trent’anni fa e senta il legittimo bisogno di far conoscere ad altri una composizione che, al di là dei meriti artistici, acquista il valore di un documento che testimonia l’esistenza di un’Italia che ha subito in pochi anni una profonda trasformazione. Per il nostro Paese l’inizio degli anni Ottanta era un periodo difficile sotto il profilo umano, sociologico e politico, perché veniva dopo gli Anni di Piombo e la “strategia della tensione”, una stagione di violenza e di sangue che era culminata con l’uccisione di Pier Paolo Pasolini e di Aldo Moro, con la strage della Stazione di Bologna.
L’Europa era ancora segnata dalle divisioni confinarie che rendevano complessa la circolazione delle persone, poi superata con il Trattato di Schengen (1995). Soprattutto per i giovani studenti europei non si erano ancora aperte le possibilità di studio e di esperienze formative favorite dalla nascita dell’Erasmus, il programma di mobilità studentesca varato nel 1987.
Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, per gli italiani giovani e meno giovani partire per un Paese straniero, per studiarne la lingua, la storia, i costumi e la cultura o per cercare un lavoro, era ancora un’avventura da vivere avendo in tasca il passaporto e pochi soldi, in mano una valigia di finta pelle contenente un paio di camicie, di pantaloni e di maglie, in testa molte speranze non sempre realizzate. I versi di Achille Alba, nati durante una residenza londinese, riflettono appunto i sentimenti di un uomo che avverte la solitudine di una vita straniera, che sente la presenza di quel grumo di sogni, d’illusioni, di amori morti o mai nati che gli pesa sull’anima: in quel mondo notturno di nebbie e di silenzi, nemmeno il volo di un uccello, le poche ombre umane e l’istantanea di un sorriso femminile riescono a lenire lo smarrimento di chi si sente solo.

Alberto Pellegrino

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poesia 2016-12-22
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TAG: poesia

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