“Taccoli e la sua chiesa. Cenni storici”. E’ questa la nuova pubblicazione di Raoul Paciaroni, inserita nella collana “Ars Sacra Septempedana”. Eccone la presentazione.
Quando Raoul Paciaroni, il 17 gennaio 1950, si affacciò al mondo, a pochi passi dalla sua casa era appena iniziata la costruzione della chiesa parrocchiale di Taccoli. La prima pietra era stata posata, infatti, meno di due mesi prima, il 20 novembre 1949, da mons. Ferdinando Longinotti, vescovo della Diocesi di Sanseverino. Raoul Paciaroni, l’autore di questo libro, è nato e cresciuto parallelamente al sacro edificio, ha trascorso gli anni della sua infanzia e dell’adolescenza giocando con gli amici a pallone davanti il sagrato, ha fatto il chierichetto quando il rito della messa era ancora in latino, ha visto per la prima volta la televisione in canonica nell’unico apparecchio esistente a Taccoli, ha preso parte a tutte le iniziative che con grande genialità il parroco di allora don Amedeo Gubinelli andava via via realizzando insieme ai giovani del paese. Nel mondo piccolo e circoscritto di allora la chiesa parrocchiale, oltre che luogo di preghiera, di cerimonie religiose, era punto di incontro e di aggregazione, e la vita gli ruotava intorno, generazione dopo generazione. Essa perciò racchiude tante memorie liete e tristi, le sue mura sono impregnate di canti, di voci gioiose, di feste, di mute preghiere, di lacrime. “Ritornare in questo luogo mi dà sempre una grande emozione e nostalgia perché mi fa ricordare la mia infanzia, i bravi parroci che vi sono passati, i parenti e gli amici che non ci sono più, i bei campi pieni di filari e di alberi che stavano tutt’intorno ormai scomparsi sotto il cemento”, sottolinea l’autore nella premessa a questo libro dettato da ricordi del passato e legami affettivi con la chiesa e l’abitato di Taccoli, alle porte di San Severino. Tanto che questa pubblicazione è stata offerta, il 14 agosto 2016, in dono alla mamma dell’autore in occasione del suo 90° compleanno. A ciò si è aggiunto il desiderio e la speranza di far conoscere anche a tutti gli abitanti di Taccoli la storia della loro piccola patria affinché non vada perduta la memoria delle comuni radici.
Lorenzo Paciaroni