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Vittorio Sgarbi e il sindaco Rosa Piermattei con la fascia tricolore
Vittorio Sgarbi e il sindaco Rosa Piermattei con la fascia tricolore

Piace pure a Sgarbi l’idea di fare qui l’ospedale unico

“La soluzione all’ospedale unico della provincia di Macerata? Una mediazione equilibrata, un unico polo articolato su due fronti”. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi torna ad indossare, seppure solo per qualche minuto, la fascia da primo cittadino di San Severino che gli viene passata, in segno di grande stima, affetto e amicizia, dal neosindaco Rosa Piermattei.

Il giorno dopo la lezione-conferenza tenuta al teatro Feronia, in cui Sgarbi ha presentato il volume scritto con Ainis Michele, dal titolo “La Costituzione e la bellezza”, nell’ambito degli incontri programmati in occasione della mostra “Dal Cielo alla Terra. Severino e altri eroi”, si sono incontrati a palazzo Gentili l’attuale e l’ex primo cittadino per un cordiale colloquio alla presenza di Liana Lippi, settempedana, ex soprintendente, grande amica e collaboratrice di Sgarbi in occasione delle più note mostre organizzate in tutto il centro Italia. Si è parlato di arte, turismo e di una città, San Severino, dove il critico ha lasciato il cuore.

Il sindaco Piermattei ha spiegato cosa sta facendo l’Amministrazione, praticamente dal giorno dell’insediamento, per la sanità. L’ultimo capitolo è la candidatura, presentata prima ai sindaci del Maceratese e poi al governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, del “Bartolomeo Eustachio” ad ospedale unico dell’Area vasta 3. “Mi piace questa proposta – ha detto Sgarbi, sposando in pieno il progetto –. Credo che si debba andare verso un tentativo di mediazione equilibrata che, tenendo conto della distanza fra le due aree oggetto del contendere e della mancanza di strade e delle famose “bretelle” (e questo anche un po’ per colpa mia che mi sono sempre battuto contro un collegamento veloce fra San Severino e Tolentino), pensi a un polo sul versante Adriatico, e dunque verso la fascia costiera, che potrebbe unire Macerata e Civitanova e, al tempo stesso,  un polo più interno, con San Severino e Camerino, in grado di fornire assistenza a tutta quell’area che potrebbe invece avere difficoltà di collegamento per arrivare rapidamente verso il mare. Si dovrebbe dar vita, quindi, a un unico polo articolato su due fronti, il più agevole possibile. Questa è una posizione che, contrapponendosi, renderebbe anche più autorevole il progetto di San Severino”.

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