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Da sinistra: Maccioni, Ceriscioli e Giorgetti all'Hospice
Da sinistra: Maccioni, Ceriscioli e Giorgetti all'Hospice

Nuova sala all’Hospice: c’era pure Luca Ceriscioli

“L’inaugurazione di oggi (venerdì 3 giugno; ndr) copre l’altra metà del cielo perché spesso parliamo di tecnologie e servizi dimenticandoci della cura delle persone”. Con queste parole il Governatore delle Marche, nella veste anche di assessore regionale alla Salute, Luca Ceriscioli, ha inaugurato presso l’Hospice dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” la nuova tisaneria, una “sala del Thè” – così è stata ribattezzata – dove sarà possibile far incontrare e socializzare i pazienti tra loro ma anche questi ultimi con i loro familiari, i medici e gli infermieri. La stanza è stata donata, tramite la Fondazione “Anello della Vita”, dalla famiglia di Nazzarena Marinozzi, una treiese scomparsa lo scorso anno dopo una degenza presso l’Unità operativa Cure palliative diretta dal dottor Sergio Giorgetti che ha salutato il taglio del nastro annunciando nuove iniziative, come un percorso dedicato alla medicina narrativa, che sarà portato avanti con l’Università Politecnica delle Marche, e un percorso con un animatore speciale, Ayres Marques Pinto, che, una volta a settimana – nei pomeriggi del mercoledì -, regalerà a famiglie e pazienti “L’ora del thè”.
“In queste stanze – ha ricordato Giorgetti – non si sta per caso neanche come medici o infermieri. Sei qui perché credi in questa storia, siamo semplici compagni di strada e di cammino dei nostri pazienti, viviamo la loro vita insieme alla nostra. E’ per questo che noi ci sforziamo di proporre una medicina più umana, dove non esiste il letto numero 5 ma un paziente con nome e cognome, dove le cure sono pensate per quel paziente”.
Per la Fondazione “Anello della Vita” ha preso la parola il presidente, Francesco Rapaccioni: “La nostra Fondazione – ha sottolineato – ha trasferito gli arredi di questi nuovi spazi ma anche nuovi macchinari e altro all’Asur, non li ha donati. Questo significa che la Fondazione si prende cura, e continuerà a farlo anche in futuro, pure della manutenzione e, eventualmente, della sostituzione e dell’aggiornamento di arredi, o nel caso dei macchinari, del software. Il nostro vuole essere un percorso continuo, una presenza costante, che va oltre le persone. Sono i cittadini a finanziare la nostra attività. Questi dodici anni, siamo nati nel 2009 insieme all’Hospice, hanno segnato un percorso che noi abbiamo tutta l’intenzione di portare avanti nel tempo”.
A parlare di una “struttura di riferimento per un territorio che protesta perché sente vivo il senso di comunità – è stato il sindaco Cesare Martini, che ha proseguito nel suo saluto – L’Hospice è divenuto una struttura importante che offre una grande speranza, per questo chiedo al presidente Ceriscioli di tenere la stessa nella giusta considerazione anche per il futuro”.

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