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Mauro Bompadre
Mauro Bompadre

6 domande per 6 candidati: la parola a Mauro Bompadre

Cosa farà, se eletto, per l’ospedale Bartolomeo Eustachio?

“Sappiamo che un sindaco, sotto il profilo legislativo, può fare poco, visto che la gestione della sanità è ormai demandata in toto alla Regione. Tuttavia credo che un’amministrazione davvero al fianco della cittadinanza possa e debba muoversi a tutti livelli, politico, legale e mediatico per far sentire la propria voce nei confronti di un disegno politico che non risponde ormai chiaramente più ai legittimi interessi dei cittadini, ma risponde a logiche affaristiche e lobbistiche. Se occorreranno azioni di protesta anche forte sarò il primo a promuoverle senza paura, senza padroni ne padrini, davanti ai quali chinare la testa. Sarò solo ed esclusivamente il Portavoce dei diritti e delle istanze dei miei concittadini”.

La bretella viaria San Severino-Tolentino rimarrà un fantasma per altri decenni o si potrà sperare in una strada a scorrimento veloce che colleghi i due centri?

“La famosa o famigerata “bretella” è effettivamente un fantasma che sembra materializzarsi sempre e solo qualche mese prima di ogni scadenza elettorale. Sembra una di quelle leggende che si raccontano ai bambini per farli addormentare la notte. Occorre essere chiari, oggi come oggi parlare di bretella o intervalliva come ipotesi concreta significa solo prendere in giro i settempedani. Alcuni miei avversari la cavalcano come punto fondante del loro programma amministrativo, lo trovo poco serio e poco rispettoso dell’intelligenza dei cittadini”.

E’ favorevole all’eventuale realizzazione di un inceneritore in luogo del cementificio Sacci di Castelraimondo?

“Sono assolutamente contrario a questa ipotesi (ahimè piuttosto realistica!), la presenza di un inceneritore a due passi dalla nostra città sarebbe un’autentica tragedia. L’impatto sarebbe devastante sulla nostra salute innanzitutto, ma anche sulle prospettive del nostro territorio. Che futuro potrebbero avere le nostre produzioni di eccellenza nel settore enogastronomico quando la nostra zona vedrà la presenza di un ecomostro di quel genere? Chi acquisterà i nostri prodotti? E noi stessi mangeremo più i frutti della nostra terra sapendo quanto e come sarà inquinata dalla ricaduta al suolo dei veleni derivati dall’incenerimento? In questo caso, come nella vicenda dell’ospedale, occorrerà portare avanti una battaglia molto dura. E’ in gioco la nostra vita e la vita del nostro territorio, non si potrà più scherzare o fare giochetti da politicanti, occorrerà prendersi le proprie responsabilità fino in fondo”.

Qual è il punto di forza del suo programma?

“Della salute in parte ne abbiamo parlato, da tempo noi abbiamo inserito nel nostro programma amministrativo l’installazione sul nostro territorio di rilevatori del grado di inquinamento dell’aria , dell’acqua e del terreno. Ci fa piacere che negli ultimi giorni di campagna elettorale anche le altre liste abbiano inserito questa idea nei loro programmi buttati giù all’ultimo minuto dopo mesi di estenuanti liti sulle poltrone. Altri punti del programma sono relativi a un rilancio della nostra città sotto il profilo turistico ed economico, secondo quella che è la nostra filosofia di fondo e cioè il “fare squadra”, in tutti i settori: da quello economico a quello legato al turismo, alle associazioni, ai comitati di quartiere, tutti devono collaborare per ottimizzare e armonizzare quello che già c’è e ideare insieme progetti e idee nuove per guardare al futuro con ottimismo e speranza. Tutti uniti si può fare molto, da soli non si va da nessuna parte”.

Che cosa mette in cima alla lista delle cose da fare nei primi 100 giorni di amministrazione se verrà eletto?

“Dell’installazione dei rilevatori di inquinamento ho già fatto cenno. Un grande lavoro da fare subito sarà la riorganizzazione degli uffici comunali e la creazione di una nuova filosofia di lavoro e di approccio ai problemi, non attraverso dictat, né imposizioni, ma attraverso il dialogo, l’ascolto e la rimotivazione del personale in grandissima parte composto da individui pieni di buona volontà e di voglia di fare”.

Come giudica la presenza di 6 liste cittadine per il voto del 5 giugno?

“E’ il segnale chiaro della crisi delle forze politiche tradizionali, oramai sono tramontate le ideologie e anche gli ideali da quelle parti non stanno messi tanto bene, sono rimasti gli affari, le spartizioni delle poltrone, i personalismi, il cinismo e l’arrivismo. Con queste premesse spiccano la serietà e la coerenza del Movimento 5 Stelle che è l’unica lista che si presenta orgogliosamente col proprio simbolo nazionale, che è portatore di valori come l’onestà, la trasparenza, la corretta amministrazione e l’attenzione ai bisogni e alla istanze dei cittadini. Votare la lista del M5S significa votare per la speranza, per la rinascita; un voto contro il declino, la rassegnazione e i compromessi sulla pelle dei cittadini”.

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