Cosa farà, se eletto, per l’ospedale Bartolomeo Eustachio?
“Cercherò di far aggiungere qualche ora per pediatria e qualche altro servizio, oltre che cercare di riportare un pronto soccorso, poiché ad oggi è solo un “punto di primo intervento”. Non si può togliere più nulla al nostro ospedale. Bisogna difendere strenuamente e con qualsiasi mezzo ciò che è rimasto”.
La bretella viaria San Severino-Tolentino rimarrà un fantasma per altri decenni o si potrà sperare in una strada a scorrimento veloce che colleghi i due centri?
“Sul tema dell’intervalliva non ci siamo esposti più di tanto proprio perché sono 40 anni che se ne parla. La nostra politica cammina con i piedi per terra, quindi l’unica cosa che ci sentiamo di dire è che faremo tutto quanto è nei nostri mezzi per farla realizzare il prima possibile, ma non è detto che sia entro i prossimi 5 anni. Da quello che ci risulta, il progetto è passato dall’ormai ex Quadrilatero all’Anas Spa. Ed è già tanto che non abbia depennato il progetto. Consultando la pratica, abbiamo visto che il progetto definitivo si trova in “corso di istruttoria interna”. Dopo questo passaggio ce ne sono altri, di seguito elencati. Dal progetto definitivo al cantiere. Una volta che il Contraente generale ha redatto il progetto definitivo, prendono avvio le seguenti tappe: istruttoria interna Quadrilatero; approvazione CdA Quadrilatero; approvazione Cipe; il Contraente generale redige il progetto esecutivo; istruttoria interna Quadrilatero; approvazione CdA Quadrilatero; approvazione Cipe (solo in caso di variazioni rispetto al progetto definitivo; “consegna lavori” e apertura del cantiere. Quindi, noi pensiamo che forse sarà un tema anche per la prossima campagna elettorale… del 2021!!”.
È favorevole all’eventuale realizzazione di un inceneritore in luogo del cementificio Sacci di Castelraimondo?
“No, assolutamente no. Il cementificio ormai è chiuso e, da quello che so, dovrebbe chiudere definitivamente a ottobre. L’incubo inceneritore… forse è vero, forse no. Per quello che si sa, c’è un certo interesse da parte di una grande famiglia imprenditoriale del settore, ma la Regione a febbraio scorso si è pronunciata ufficialmente contro. Ma, come si dice, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Da parte nostra, porteremo avanti delle azioni di monitoraggio concrete, perché di quelle eseguite dall’Arpam non ci fidiamo. Purtroppo si avrà una ricaduta a livello occupazionale, ma anche per questo si potrebbe trovare la soluzione. Invece di far collaborare delle cooperative addette alla manutenzione e alla segnaletica, esterne al Comune, le quali assumono più extracomunitari che italiani, io propongo di dare una mano prima ai nostri cittadini, disoccupati, in cassa integrazione o in mobilità”.
Qual è il punto di forza del suo programma?
“Il punto di forza del nostro programma, sicuramente, è quello che riguarda le politiche sociali. Bisogna porre il Comune al centro di una politica tesa alla tutela, innanzitutto, del cittadino italiano, che non può certamente essere sorpassato da chi vive in Italia solamente da pochissimi anni. Altro punto importante è quello dei tagli ai costi della politica e la trasparenza della pubblica amministrazione. Ma nel complesso, tutti i nostri punti sono importanti per ridare un po’ di vigore alla nostra città”.
Che cosa mette in cima alla lista delle cose da fare nei primi 100 giorni di amministrazione se verrà eletto?
“Se saremo eletti, andremo ad analizzare immediatamente il bilancio comunale con tutte le sue voci di entrata e uscita. Dopo ciò, si potrà partire subito con i punti delle politiche sociali e, a seguire, i tagli degli stipendi dell’Amministrazione, per favorire successivamente l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e migliorare la sicurezza e il controllo del territorio”.
Come giudica la presenza di 6 liste cittadine per il voto del 5 giugno?
“La presenza di 6 liste, in un Comune di appena 12.800 abitanti, secondo me, è abbastanza problematica. Ma la colpa è solo ed esclusivamente da imputare alla politica di questi ultimi 15 anni. I cittadini, stavolta, hanno puntato i piedi e hanno deciso di intervenire e partecipare direttamente. Sono stanchi della solita politica e dei soliti politicanti, che girano sempre all’interno del palazzo comunale, cambiando casacche e carrozzoni. Spero che questa volta ci sia un segnale di cambiamento o perlomeno… un avviso!”.